Il teleriscaldamento porta direttamente nelle case il calore per il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria senza bisogno di avere caldaie, bruciatori, serbatoi per il combustibile e canne fumarie. Reggio Emilia è una città all'avanguardia nei sistemi di teleriscaldamento, il quale include il servizio di climatizzazione estiva, attualmente in questa rete si stà realizzando una centrale a ciclo combinato abbinata alla rete di tele-riscaldamento e raffrescamento, il massimo rendimento ottenibile con le tecnologie standard attuali, tecnologie che potrebbero essere state adottate già da diversi anni. |
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Compilando il questionario riceverete da AM Parma Servizi un preventivo di spesa ipotetico sull'uso del teleriscaldamento personalizzato in base alle caratteristiche dell'abitazione o condominio da voi indicate. A Brescia il servizio di teleriscaldamento è usufruito dal 65% delle abitazioni. Attualmente i comuni serviti da teleriscaldamento da centrali di cogenerazione a gas sono meno di 30, tra i quali anche: Bologna,Torino, Vicenza, Imola, Castelbolognese, Cremona, Rimini, Cesena, Sesto San Giovanni, Lodi, Voghera. |
La cogenerazione è altrimenti possibile con combustibili rinnovabili quali il biogas o biomasse in genere
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Il teleriscaldamento senza cogenerazione è giustificabile se ottenuto da fonti primarie altrimenti non recuperabili, ad esempio dall'energia geotermica con temperature insufficienti per la produzione anche di energia elettrica Il teleriscaldamento è uno dei modi più interessanti per usare direttamente i fluidi geotermici a bassa temperatura (80 - 100 °C). Consiste nell'usare il fluido geotermico per scaldare direttamente, tramite degli scambiatori di calore, l'acqua circolante nei corpi scaldanti (radiatori, termoconvettori o pannelli radianti) dell'impianto di riscaldamento delle abitazioni. I locali necessari per una centrale di teleriscaldamento geotermico sono contenuti nei volumi e possono essere mimetizzati in ambito cittadino, anche perché nel sistema non sono coinvolti combustibili e il fluido utilizzato non ha temperature tali da creare pressioni pericolose. |
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Un impianto del genere è quello di Ferrara nel quale si utilizza un pozzo geotermico situato a 2000 metri di profondità, sviluppa una potenza di 12 MW termici con i quali vengono riscaldati circa 500.000 m3 di alloggi collegati alla rete. Altro esempio è la rete realizzata in Toscana nei comuni di Castelnuovo Valdicecina, Monterotondo Marittimo e Pomarance, che, complessivamente, fornisce calore a oltre 3000 utenze (per un totale di oltre 915.000 metri cubi riscaldati), con un risparmio complessivo annuale di oltre 5200 tonnellate di petrolio |