Con il termine "Hot Dry Rock" (HDR) si intende una nuova tecnica di coltivazione dell'energia geotermica. Consiste nell'immissione in profondità di acqua fredda che poi viene recuperata, sottoforma di vapore utilizzato per azionare turbine e per ricavare calore da sfruttare con teleriscaldamento, tecnologia nota anche come Deep Heat Mining (DHM).
Nell'immagine a lato il principio di funzionamento di un sistema geotermico HDR:
Il potenziale derivante dalla messa a punto di queste tecnologie sarebbe enorme: in Europa i siti idonei per questa tipologia di impianti sarebbero sufficienti a soddisfare interamente la richiesta di energia elettrica e quasi dovunque sarebbe possibile ottenere almeno l'energia termica per la produzione di acqua sanitaria e riscaldamento/refrigerazione.
Uno dei progetti pilota europei più avanzati è installato in Alsazia (Francia), in località Soultz-sous-Forêts. Ha una turbina da 1,5 MW ed ha cominciato a produrre energia elettrica nell'estate 2008 quando la centrale è stata collegata alla rete elettrica di Strasburgo. Lo studio geologico ha avuto inizio nel 1987 e il progetto esecutivo è partito nel 2000. Un altro impianto pilota è in Svizzera, a Basilea, la centrale dovrebbe entrare in funzione nel 2009. Altre iniziative basate sull'HDR sono in Australia, U.S.A, Inghilterra e Giappone.
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Una società texana ha progettato un sistema geotermico integrato per l'utilizzo delle rocce calde profonde. Il principio è lo stesso della tecnologia HDR, l'innovazione è relativa all'integrazione e all'ottimizzazione dell'impianto. Come nelle tecnologie HDR si tratta di un sistema binario che alimenta una turbina organica, lo scambiatore di calore primario utilizza un fluido composto da una miscela isobutano/isopentano. Fonte: |
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