Idroelettrico: Potenziale

In Italia

Attualmente in Italia le centrali idroelettriche producono circa il 20% dell'energia elettrica immessa in rete con circa 20.000 MW di impianti installati.

In uno studio condotto dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), assieme ad ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente), Università degli Studi di Roma "La Sapienza", CIRPS (Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile) si afferma che mini e micro-idroelettrico possono far aumentare la potenza installata di centrali idroelettriche dagli attuali 20.000 MW a 30.000 MW, quindi il maggiore potenziale sarebbe di un 50% circa (solo da impianti mini e micro a bassissimo impatto ambientale).

Alcune analisi tecniche compiute da liberi professionisti e consulenti energetici evidenziano che, oltre alle centrali prese in esame dagli enti suddetti, sarebbe possibile installare milioni di "nanocentrali" da alcuni kW di potenza, ad opera di comunità montane e/o privati, nell'ordine di almeno 15.000 MW di potenza totale.

Inoltre, all'interno di un possibile e necessario riassetto del sistema idrogeologico per prevenire ed ovviare agli eventi alluvionali, si potrebbe attuare un migliore e potenziato sistema idroelettrico di centrali superiori ai 100 MW, attraverso un sistema di bacini a dispersione ma anche "aggiornando" con più moderne tecnologie le centrali esistenti, sopratutto quelle ad acqua fluente. Il maggiore potenziale da tali sistemi potrebbe essere di 8.000-10.000 MW.

Adottando sistemi per il recupero della energia dissipata nelle ore notturne, (ad esempio producendo idrogeno ed ossigeno per elettrolisi o dissalazione per osmosi ecc.) si potrebbero avere recuperi di circa 3.000 MWh al giorno solo dall'idroelettrico nel caso fossero installati gli impianti potenzialmente possibili.

Inoltre non è stata ancora presa in considerazione la possibilità di sfruttare l'energia delle onde del mare, delle maree ,delle correnti marine e di marea e del gradiente termico tra fondale e superficie. In Italia c'è una qualche concreta possibilità di sfruttamento delle correnti marine, soprattutto, ma non solo, nello Stretto di Messina dove è calcolato un potenziale di 15.000 MW.

In totale il potenziale dell'energia da fonti idroelettriche potrebbe essere nell'ordine del 60-70% del fabbisogno nazionale, a fronte di un derivante impatto ambientale (che i migliori tecnici con le nuove tecniche possono rendere contenuto). Si può migliorare di molto il precario sistema idrogeologico attuale, nonché perfezionare e rendere più abbondante il sistema d'irrigazione per le colture agricole e dei servizi (reti di acque reflue e idriche).

Nel mondo

Attualmente nel mondo sono installati 740.000 MW di impianti idroelettrici, con una produzione di 3.200 TWh che rappresentano circa il 20% dell'attuale consumo di energia elettrica.

Gli scienziati concordano sulla possibilità di accrescere la produzione totale di energia idroelettrica fino a 5 volte quella attuale, in pratica quella idroelettrica può soddisfare l'attuale richiesta di energia elettrica.

Secondo il rapporto annuale della BP (Statistical review of world energy 2003), riconosciuto globalmente come tecnicamente affidabile, solo il 10% del potenziale idroelettrico è sfruttato. Questo significa che, se concretamente utilizzate, le risorse idroelettriche potrebbero fornire 2 volte l'attuale richiesta di energia elettrica.

Il potenziale dell'energia dalle correnti marine o di marea:

l’energia ottenibile dallo sfruttamento dalle correnti marine di tutto il mondo è quasi pari alla attuale richiesta energetica mondiale. In Europa il potenziale è stimato in 75 GW.

Il potenziale dell'energia dalle onde:

in teoria, il potenziale di estrazione di energia dalle onde su tutto il pianeta è enorme. Se tutti i luoghi adatti nel mondo (cioè quelli in cui le onde, nel corso dell'anno, conducono più energia) fossero attrezzati a sfruttare questa energia, tutta la domanda del pianeta potrebbe essere soddisfatta. Il potenziale stimato è di 2.000 GW.