Cosa sta facendo il Movimento di Greta? Possiamo dire che il Covid-19 ha solo velato le loro iniziative; la loro determinazione e forza ci sono ancora. Ecco un report dettagliato di quanto stanno dicendo.
“Sappiamo di non essere in linea con l’accordo di Parigi, non abbiamo mai detto di esserlo. Ma dobbiamo portare il pubblico dalla nostra parte piano piano…“
Questa affermazione proviene dal Fryday For Future e, in particolare, dalle loro leader Luisa Neubauer, Greta Thunberg, Adélaïde Charlier, e Anuna de Wever. La cosa singolare è che dicono “piano piano”. Come persona che ha già percorso quasi del tutto la sua vita e da “individuo fragile” mi sento di dire che, invece, bisognerebbe muoversi di corsa sapendo che ci sono ostacoli e, tra questi, c’è, come ovvio, il Covid-19.
Le/I mie/miei ragazze/i preferite/i si sono armate/i di argomentazioni, per niente banali, per conseguire il loro scopo. Leggiamo cosa dicono.
“Una delle più grandi e pressanti minacce per l’umanità” – affermano decise – “è la convinzione che si stia mettendo in atto una reale e sufficiente azione di salvaguardia del clima, che ci si stia occupando della faccenda, quando in realtà non è così. Per niente. Il momento dei “piccoli passi nella giusta direzione” è finito da tempo, eppure questo è, nella migliore delle ipotesi, esattamente ciò che i nostri leader stanno ora cercando di ottenere. Ci stanno letteralmente rubando il futuro davanti agli occhi. Gli obiettivi proposti per la riduzione delle emissioni di CO2 per l’UE del 55%, del 60% o perfino del 65% entro il 2030 non sono neanche lontanamente sufficienti per essere in linea con l’obiettivo di 1,5°C, e nemmeno con il “ben al di sotto dei 2°C” dell’accordo di Parigi. La nostra democrazia dipende interamente dall’informazione che hanno i cittadini sulle questioni che li riguardano, ed è proprio inquietante, a dir poco, che queste non vengano divulgate con precisione. Soprattutto visto che l’emergenza climatica deciderà il futuro dell’umanità. Quindi abbiamo raccolto qui dei punti chiave che spiegano alcune delle ragioni per cui questi obiettivi proposti sono molto lontani dall’essere sufficienti. Per favore, condivideteli il più possibile.
Sì, hanno ragione. La loro è una accusa pesante, pesantissima verso l’establishement politico-economico. La loro posizione è sostenuta da molti ricercatori che conoscono a fondo i cicli naturali, il clima, il riscaldamento del pianeta e l'economia. Vediamo cos’altro FFF afferma per sostenere questa enorme - pesante quanto un asteroide di qualche km di diametro -accusa.
Cosa dire al riguardo? Da tecnico che ha curato e cura la contabiilità della CO2 nei comuni devo dire che sarà difficile tener conto di questa richiesta anche se non sembra impossibile rivedere tutta la contabilità sul carbonio.
Possiamo dire che FFF sta gridando a squarciagola che il “re è nudo”. C’è da sperare che abbiano fiato e la voce talmente acuta da giungere ai governanti che sono sensibili con i fatti nei confronti del pianeta. Da questo punto di vista FFF fa una ulteriore osservazione non banale.
“E l’idea che ad alcune nazioni o regioni debba essere concesso un trattamento di favore metterà senza dubbio a serio rischio l’intero accordo di Parigi. Non ci può essere giustizia sociale senza giustizia climatica. E non può esserci giustizia climatica se non ammettiamo di aver scaricato all’estero gran parte delle nostre emissioni, sfruttando la manodopera a basso costo e le cattive condizioni di lavoro, nonché le tutele ambientali più deboli. Perché non solo i meno responsabili della crisi climatica già ne soffrono maggiormente le conseguenze, ma ora li incolpiamo anche per le nostre emissioni, perché sono loro che producono le cose che noi compriamo. Sebbene qualsiasi riduzione delle emissioni di CO2 sia ovviamente benvenuta, le proposte della Commissione e del Parlamento europeo sono molto, molto lontane dall’essere sufficienti. E nonostante questo, il dibattito sul tema è ancora completamente assente. Questa cosa deve cambiare se vogliamo avere almeno una piccola chance di evitare una calamità climatica ed ecologica che presto non potrà essere annullata. I nostri leader devono affrontare l’emergenza climatica anziché creare nuove scappatoie e smettere di formulare altre cosiddette “promesse” basandosi sulle stesse tattiche disoneste che ci hanno messo in questa brutta situazione. Parliamoci chiaro. La conseguenza di tutti questi obiettivi e impegni proposti è che noi, molto probabilmente, perderemo quell’esiguo margine di opportunità che ci resta per rimanere in linea con l’accordo di Parigi. Ciò di cui abbiamo bisogno, innanzitutto, è l’attuazione di bilanci annuali vincolanti per il carbonio basati sulla migliore scienza attualmente disponibile, e di smettere di far finta di poter risolvere la crisi climatica ed ecologica senza trattarla come tale. (Come abbiamo spiegato di recente nella nostra lettera aperta). Circa un terzo delle nostre emissioni globali di CO2 da combustibili fossili è stato emesso dal 2005. Oltre il cinquanta per cento si è verificato nei 30 anni dal 1990 ad oggi. Le nostre emissioni annuali sono ora così elevate che ogni singolo anno di business as usual avrà un impatto sulle future condizioni di vita di innumerevoli generazioni, e così pure sulle persone che oggi vivono nelle aree più colpite. I nostri attuali leader ne sono i responsabili. E se continuiamo a lasciare che siano solo gli scienziati, le ONG e gli attivisti a comunicarlo, allora falliremo. Per oltre due anni abbiamo ripetuto il nostro messaggio: ascoltate la scienza, agite in base alla scienza. Ma è chiaro che il messaggio ancora non viene recepito. La scienza viene ancora ignorata. La giustizia per le persone più colpite, nelle zone più colpite, viene negata sistematicamente.
Il ruolo della scienza è stato sicuramente rivalutato in questi ultimi mesi per effetto della pandemia. Il Comitato Tecnico Scientifico ha effettivamente guidato il governo a mettere in atto azioni per ridurre i danni generati dal Covid-19. Si potrebbe quasi affermare che il governo (non solo italiano) hanno valorizzato (sdoganato, direbbe più di qualcuno) chi ha le conoscenze e le competenze per studiare eventi complessi che si manifestano su scala mondiale. FFF osserva che:
L’emergenza climatica sta rapidamente sfuggendo al nostro controllo. Se vogliamo avere ancora una possibilità, allora questo deve diventare l’obiettivo primario di tutti. Deve dominare le notizie, le politiche e la società intera. A partire da oggi.
Il Covid-19 ci ha insegnato come gestire il futuro con un orizzonte di 2..3 anni. E’ l’esercizio che ci voleva per farsi una idea (solo una idea) di come gestire un problema planetario con un orizzonte di almeno 20..30 anni. Il Comitato Tecnico Scientifico c’è già ed è l’IPCC che ha sotto la lente di ingrandimento il pianeta da oltre 25 anni. Dobbiamo essere intelligenti. Buttare l'acqua con il bambino dentro negando l'evidenza è proprio da stupidi. Evitare la stupidità è un "must" per il futuro del pianeta e per tutti i viventi che vi abitano.
Movimento di Greta ... che la forza sia con voi.
Gianfranco Padovan, Presidente EnergoClub Onlus Ets
Fonti: The EU is cheating with numbers — and stealing our future