Uranio

Uranio per l'energia nucleare

La fonte energetica primaria utile al funzionamento delle centrali termo-elettronucleari è ricavata, all'attuale stato dell'arte, dall'uranio, più precisamente dall'isòtopo U-235.

Riserve globali di Uranio
Quasi il 90% dei minerali contenenti uranio utilizzabile è concentrato in soli 10 paesi :

1. Australia 1143000 Tonnellate
2. Kazakhstan 816099
3. Canada 443800
4. USA 342000
5. South Africa 340596
6. Namibia 282359
7. Brazil 278700
8. Niger 225459
9. Russia 172402
10. Uzbekistan 115526

L'italia ha giacimenti per 6.100 tonnellate, sufficienti ad alimentare per 30 anni una sola centrale EPR, quindi il nucleare è inadatto a sviluppare indipendenza energetica in Italia e nella maggior parte degli altri paesi.

Densità energetica
La fissione di un grammo U-235 produce 68 GJ di energia termica, questo dato spesso lascia ad intendere che i sistemi ad energia nucleare siano ad altissima densità energetica, ma U-235 non si trova libero in natura, un grammo di U-235 si ricava, mediamente, da 7 tonnellate di minerale lavorato in miniera.
Di conseguenza il potere calorifico del minerale contenente U-235 è, mediamente, di 10 MJ/kg
Il potere calorifico del petrolio è di 42 MJ/kg, quello del carbone di 30 MJ/kg e per la legna 17 MJ/kg, quindi dire che il nucleare implica una fonte energetica ad altissima densità è per lo meno opinabile, nel migliore dei casi è comunque sullo stesso ordine di grandezza degli altri combustibili.

Mercato e costo della materia prima
Come si evince dal grafico sotto riportato il costo della materia prima da cui si ricava il "combustibile" nucleare è aumentato dell'800% in pochi anni, questo indica che:

 

  • La materia prima è scarsa, alcuni analisti ritengono che il picco di estrazione dell'uranio sia più imminente del picco del petrolio
  • I pochi paesi grandi produttori possono formare un cartello per imporre il prezzo di mercato
  • I paesi non produttori sono quindi soggetti a subire i prezzi dei paesi produttori, come avviene per il petrolio.

Ux 30-Week Moving Average Graph

Le attuali centrali nucleari non subiscono comunque una grossa penalizzazione dall'aumento esponenziale del costo dell'uranio, in quanto lo stesso incide marginalmente sulla componente di costo, in ultima analisi un aumento dell'800% del prezzo della materia prima incide per un 20% di aumento del costo del kWh prodotto in centrale. Questo non esclude però che la costruzione di nuove centrali porti ad un aumento insostenibile del prezzo dell'uranio, il vero rischio sta nel fatto che il mercato non riesca a soddisfare aumenti di domanda della materia prima.

fonte e approfondimenti
www.uxc.com/review/uxc_g_30wk-price.html
www.uxc.com/fuelcycle/uranium/production-uranium.html
www.wise-uranium.org/umaps.html?set=ures