MCFC

Pile a carbonati fusi:
 
MCFC (Molten Carbonate Fuel Cell), usano come elettrolita una miscela di carbonati (tipicamente di litio e di potassio), i due elettrodi sono entrambi a base di nichel: il catodo impiega ossido di nichel litiato, l'anodo usa nichel con piccole percentuali di cromo (temperatura media di esercizio: 600-700 °C).
Nessuno dei due elettrodi necessita di essere costruito con metalli nobili.
La reazione all'interno di ogni elettrodo:

La reazione all'interno di ogni elettrodo:


All'anodo si utilizza il Nickel 



Al catodo si utilizza ossido di Nickel





Tutti i prodotti del petrolio possono essere usati come combustibile; un semplice combustibile come idrogeno o metanolo e' inutile fino a che le alte temperature della reazione degli idrocarburi all'elettrodo sono completamente favorevoli. Si possono quindi usare prodotti basati sul carbone o gas naturali.
L'alta temperatura e' richiesta per ottenere la giusta conduttività nell'elettrolita.

Come le SOFC non necessitano di reformer, per questo sono definite anche "Fuel Cell Dirette"




Hanno un elevato rapporto di carburante immesso/elettricità ottenuta. La loro temperatura di esercizio e' tra i 600-650°C.
Effettuano il reforming all'interno dello stack lo svantaggio e' la corrosività dell' elettrolita (molten carbonate).
Possono raggiungere un'efficienza del 60%.




Le pile a carbonati fusi MCFC, pur richiedendo ancora affinamenti tecnologici e miglioramenti nei materiali, possono ritenersi molto vicine alla commercializzazione a seguito delle esperienze dimostrative, già effettuate o in corso, a livello mondiale, e dell'intensificazione dell'impegno in importanti programmi di sviluppo industriale e precommerciale.
Negli Stati Uniti i programmi principali sono quelli perseguiti da ERC (Energy Research Corporation), da MC Power  e sopratutto da Fuel Cell Energy (FCEL).    In Giappone vi e' una forte incentivazione pubblica attraverso il NEDO .
In Europa sono in corso tre programmi dei quali due ( ARGE e MOLCARE ) sono fortemente finalizzati allo sviluppo industriale e precommerciale, mentre il terzo, condotto da ECN e' ancora prevalentemente focalizzato sugli sviluppi tenologici. In particolare, il progetto MOLCARE ( MOLten CARbonate Europe) che e' guidato da Ansaldo Ricerche al quale hanno partecipato, o partecipano tuttora, vari partner , tra cui, in Italia, ENEL , ENEA , FN , CNR-ITAE e, in Spagna, Iberdrola , Endesa e BWE , ha l'obiettivo di avviare la commercializzazione di un sistema compatto per potenze fino a 500 kW, utilizzabile anche come modulo base per impianti di maggiore potenza. Esso e' articolato in piu' fasi, la prima delle quali si e' già conclusa con la realizzazione, presso Ansaldo Ricerche di uno stack da 100 kW, costituito da due moduli (con celle di area 0,75 m2).
Lo stack e' stato sperimentato con successo sull'impianto di condizionamento e prova presso il Centro per la dimostrazione di nuove tecnologie di Iberdrola (la maggiore società elettrica privata spagnola), a Guadalix (Madrid) e successivamente, sull'impianto cogenerativo costruito presso ENEL Ricerca a Milano.
Principali società e sviluppi

La Fuel Cell Energy propone sistemi da 0,3 a 3 MW di potenza con un uscita di 0,25-2 MWe. L'efficienza è del 50% circa.
L'alimentazione può essere data direttamente dalla rete del metano
La stessa ditta sta sviluppando un generatore (a ciclo Brayton) che, recuperando calore di scarico, aumenta l'efficienza  fino all' 80%, un record nella generazione di energia elettrica www.fuelcellenergy.com   pdf

In Italia la Ansaldofuelcell ha una nuova unità produttiva a Terni


Altre società che stanno sviluppando sistemi con fuel cell di tipo MCFC
www.chuden.co.jp
www.gencellcorp.com