Geo Exchange System: Tecnologie abbinabili

 

Di seguito un esempio  di varie tecnologie combinabili con le GSHP che spesso ne migliorano la appetibilità economica.

 

Geosol

Una volta installato il GHX, abbiamo a disposizione una grande area dove non possono essere costruiti edifici (solitamente questa area è adibita a verde pubblico), ma sulla quale possono essere applicati ad esempio dei collettori solari per la produzione di acqua calda e non solo. Nascono in questo modo i sistemi cosiddetti “Geosol”, nei quali i collettori solari e le GSHP non si limitano a coabitare, ma interagiscono l’uno con l’altro per ottimizzare le soluzioni impiantistiche. Durante l’inverno infatti si sottraggono al suolo grandi quantità di calore. Ciò porta, nei terreni con conducibilità e diffusività comuni, ad una temperatura media del suolo più bassa negli ultimi mesi di riscaldamento e questo provoca una diminuzione nell’efficienza delle GSHP.

 


Se invece si hanno a disposizione dei collettori solari la situazione è differente: questi assorbiranno calore e lo cederanno all’accumulatore fin quando la temperatura dell’acqua sanitaria non raggiunge il valore richiesto. Dopodiché l’energia solare, a questo punto in eccesso, può essere “iniettata” nel GHX ed andrà così a bilanciare gli squilibri termici del suolo, per essere usata poi in un secondo momento. In questo modo si è riusciti a:

  • Migliorare l’utilizzo dello spazio a disposizione
  • Eliminare gli squilibri termici del terreno, migliorando l’efficienza
  • Aumentare il tempo di utilizzo dei collettori solari

 

Solar Pond

I solar pond possono avere in questa tecnologia due utilizzi: possono fungereda “Surface Water Heat Exchanger”, sostituendo così gli scambiatori di calore sotterranei. Infatti anche essi godono dell’attenuazione delle oscillazioni di temperatura giornaliere, ma in questo caso è richiesta una grande superficie d’acqua.

Un secondo utilizzo è all’interno dei sistemi ibridi, come scambiatori di calore ausiliari; in questo caso, quando la temperatura in uscita alla pompa di calore raggiunge un certo valore prestabilito, il fluido evolvente viene fatto circolare all’interno di tubazioni subacquee, dove viene pre-raffreddato prima di essere inviato al GHX vero e proprio.