Risparmio energetico nei trasporti

CARBURANTI, TRASPORTI, MOBILITÀ

Il fabbisogno energetico per i trasporti in Italia è attualmente circa il 30% del fabbisogno totale di fonti energetiche primarie.

Gli interventi possibili per ridurre i consumi in tale settore sono molti e di diversa natura, si va dall'uso di auto con minori consumi per chilometro all'utilizzo dei servizi pubblici quando possibile, un tragitto in autobus consuma 50 volte meno energia dello stesso percorso in auto, anche l'utilizzo di ciclomotori e biciclette quando vi siano le condizioni e le possibilità sono dei concreti sistemi di risparmio energetico.

Nuovi servizi pubblici di iniziativa privata come il Car sharing e il car pooling possono anch'essi contribuire al risparmio energetico e di conseguenza ad una minore immissione di sostanze nocive in atmosfera nei centri urbani.

Anche uno stile di guida appropriato permette un risparmio di carburante molto più concreto di quanto comunemente si possa pensare. Si può risparmiare dal 5 al 25% di carburante migliorandolo (far lavorare il motore a bassi giri, dandogli più sprint) e facendo attenzione a tanti piccoli particolari ( spegnere il motore ai semafori o lunghe file, evitare portapacchi, ruote mezze sgonfie, compiere regolarmente le manutenzioni essenziali dell'auto, ecc.). Per maggiori informazioni clicca qui.

Un ampio capitolo potrebbe riguardare i carburanti ottenibili dalle biomasse, sopratutto il bioetanolo ha nel breve periodo la potenzialità sia quantitative che economiche di poter sostituire carburanti convenzionali, questi nuovi carburanti possono essere utilizzati in pile a combustibili dove il carburante viene trasformato in energia elettrica per azionare motori elettrici che hanno una maggiore efficienza rispetto ai motori a scoppio, quindi minor uso di carburanti i quali provenendo da fonti rinnovabili ottenibili anche con calore termosolare per i cicli di produzione danno un bilancio energetico totale molto buono.

Per quanto riguarda il trasporto pesante si dovrebbero migliorare i servizi di scalo merci ferroviari e navali, questo permetterebbe una maggiore fluidità del traffico il che comporta un ulteriore minor consumo generale.

 

Auto a consumi ridotti

Dall'oggi al domani è possibile consumare il 50% in meno di carburanti, non è una esagerazione ma una possibilità commerciale, infatti i concessionari hanno in listino auto a bassi consumi a disposizione dei clienti. 

Alcune auto consumano 3 L di carburante per 100km, ci sono in circolazione milioni di auto che consumano dai 6 ai 10 L per 100 km.

Attualmente le auto a più bassi consumi sono la "Smart Car", la "Wv Lupo 1.2 TDI 3L" e la "Audi A2 1.2 TD".

Ci sono progetti che prevedono consumi inferiori a 2,5L/100km ma non sono in commercio, un esempio è la Toyota ES3, in questa concept car il telaio in alluminio e resina permette idi ridurre il peso al di sotto dei 700 kg, mentre il basso coefficiente aerodinamico (CX 0,23) riduce la resistenza all’avanzamento. Il risparmio di carburante è incrementato abbinando inoltre un motore turbodiesel di 1,4 litri ad iniezione diretta con un cambio CVT a variazione continua del rapporto. 
Oltre a quelle implementate nel propulsore e nella trasmissione, altre due importanti tecnologie ibride,"idling stop" ed i freni con sistema di rigenerazione d’energia, contribuiscono a ridurre gli sprechi. Con il sistema "idling stop" il motore viene infatti automaticamente spento quando il veicolo si ferma. I freni con sistema di rigenerazione vengono utilizzati per recuperare l’energia dispersa durante la decelerazione. 

Il grado di riciclabilità dei materiali è ottenuto con l’utilizzo del polimero superolefinico sviluppato da Toyota, ulteriormente migliorato e caratterizzato da elevate proprietà di riciclaggio. Un contributo è dato anche dalle plastiche biodegradabili derivate da fibre naturali ed altri materiali e processi d’avanguardia, che consentono un elevato tasso di riutilizzo dei componenti, tutto ciò può essere tradotto in ulteriore risparmio energetico. 

Un altra tecnologia che potenzialmente potrebbe ridurre ulteriormente i consumi è conosciuta come "Auto Ibride" .

Un'auto ibrida è un'auto in cui il motore non è accoppiato direttamente alle ruote ma, girando a regime costante con alti rendimenti, aziona un alternatore che carica una serie di batterie che danno corrente ai motori elettrici posti direttamente sulle ruote. In pratica le batterie vengono ricaricate durante i tempi morti e la marcia a bassa velocità, ma danno l'eccesso di potenza richiesto per gli spunti. Non richiede niente di nuovo, solo tecnologie già note da tempo per il motore, le batterie e i motori elettrici e un po' di elettronica intelligente, con motori a benzina sono in una fase pre-commerciale e le prestazioni di contenimento dei consumi non sono così ottimali, potrebbero però essere abbinate ad un impianto a metano rientrando in parte del maggior costo delle vetture. 

News sulle auto eco-compatibili, bassi consumi e nuove tecnologie: www.ecotrasporti.it

 

CAR SHARING: NOLEGGIO A ORE O A KM

Recenti analisi statistiche hanno decretato che su 100 auto in città, 80 non vengono utilizzate per più di un'ora al giorno, trasportando in media 1,2 persone. 
Sulla base di questa ricerca potrebbe svilupparsi il car sharing (condivisione auto) che ha già avuto esperienze positive in Europa (Svizzera, Germania, Francia, Olanda). Il Car Sharing ha esempi applicativi anche in Nord-America e nel Canada, dove esistono già più di dieci organizzazioni, a Singapore ed in Giappone.

Di che cosa si tratta?
Gli utenti interessati si abbonano al servizio e in base a questo hanno diritto ad utilizzare l'auto solo per il tempo di cui hanno bisogno (compresi i tempi molto brevi, un'ora ad esempio). Dopo averla utilizzata la rimettono a disposizione di altri utenti nelle aree di parcheggio appositamente create pagando una tariffa proporzionata alla durata di utilizzo ed ai chilometri percorsi. Facendo dei conti questo sistema risulta conveniente a chi a percorrenze inferiori ai 12-15000 km l'anno. Bisogna considerare che l'utente può scegliere a seconda del tipo di spostamento che deve compiere l'autovettura più idonea (dalla citycar al monovolume). Le auto sono sempre controllate dal punto di vista meccanico e altra nota estremamente positiva non hanno problemi di parcheggio data la capillarità con cui devono essere realizzate le aree di sosta riservate. Dal punto di vista ambientale una vettura in car sharing ne può sostituire fino a 10 di proprietari individuali.
Una iniziativa simile alla condivisione auto è la condivisione viaggio. Il Car Pooling rappresenta una soluzione alternativa alla mobilità tradizionale, è un sistema di trasporto effettuato con mezzo privato ed organizzato dai lavoratori di Aziende situate nella medesima zona. Consiste dunque nell'utilizzare una sola autovettura, con più persone a bordo, per compiere un medesimo tragitto-itinerario, oppure si può dichiarare via internet il viaggio da compiere e trovare chi facendo quello stesso percorso intende condividere il viaggio con altri.

Dall'avvio del servizio nel 2002, i parcheggi di car sharing sono diventati 59, i chilometri percorsi sono stati 96.000, gli abbonamenti oltre 1.5000, tra utenti privati, aziende e alberghi. Le auto in car sharing sono però ancora poche, 94 in tutti e cinque i comuni dove il servizio è attivo, oltretutto solo un patentato su due sa che esiste questo servizio nella sua città. 
E' stato calcolato che ogni auto in car sharing ne possa togliere 5-10 dalla strada.

Attualmente il servizio è attivo a: 

Altre città con progetti di Car sharing sono:
Bari, Brescia, Catania, Mantova, Modena, Novara, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Emilia, Sesto Fiorentino, Taranto.

News sul Car sharing:
www.icscarsharing.it

Servizi  web di Car Pooling:
www.drive2day.i
www.viavai.com 
www.comuneroma.carpooling.it

 

STILE DI GUIDA E GESTIONE DELL'AUTO

Le quattro regole d'oro per risparmiare carburante

1) Mantenere un basso regime di giri motore.

Il motore ha il miglior rapporto efficienza/consumi tra i 1000/1500 e i 2000/2500 giri , a seconda dei modelli e dei motori, questo livello di giri permette una accelerazione fluida con maggior comfort del guidatore e dei passeggeri e contrariamente a quanto spesso si crede permette una minore usura dei componenti, normalmente le auto d'oggi possono procedere a 50/55 all'ora con il rapporto di cambio più alto.

2) Accelerazione decisa.

Quando si può accelerare a piacere premere abbondantemente l'acceleratore (3/4 o anche 4/5) ma senza eccedere i 2000/2500 (valutare quale sia il miglior regime per la propria auto, in genere anche 2000 giri sono un limite corretto), l'opinione che il consumo equivalga alla pressione dell'acceleratore non è corretta in quanto il motore normalmente riceve automaticamente una predeterminata quantità di carburante per giro e non di più, invece è importante sapere per quanti giri il motore ha richiesto carburante, con accelerazioni decise si avranno un minor numero di giri attivi totali del motore e conseguente minor consumo.

3) Partire in 5°!

Con le auto d'oggi non necessariamente si devono scalare molte marce per le accelerazioni in movimento, è possibile viaggiare a 50 km/h con la marcia più alta e accelerando aumentare la velocità in modo sostenuto.

4) Anticipare le dinamiche del traffico e del percorso.

Essere accorti delle condizioni del traffico e delle variazioni del tragitto significa anticipare le azioni potendo così diminuire o evitare l'utilizzo troppo frequente del freno e di azioni scomposte, per poter avere un'ottimale gestione dell'auto basta mantenere una giusta distanza dalle vetture che precedono in modo da poter anticipare il rilascio dell'acceleratore prima dell' utilizzo del freno.

Altre considerazioni importanti sono:il minor peso possibile a bordo, ruote alla giusta pressione, evitare carichi sporgenti antiaerodinamici (anche i portapacchi e certe antenne sono più energivore di quel che si pensi), evitare finestrini aperti sopratutto dopo i 60 km/h, non mantenere climatizzatori esageratamente in funzione.

Fonte, ulteriori informazioni e dati:
www.ecodrive.org

 

BIO-CARBURANTI

I biocarburanti hanno un discreto potenziale, tale da sostituire in futuro buona parte dei carburanti convenzionali, a prima vista non sembra espressamente una qualità di risparmio energetico ma a guardaci dentro si può attribuire a questi vettori energetici anche tale qualità.

In primo luogo risparmiare combustibili fossili è comunque una forma di risparmio energetico o meglio un risparmio di risorse primarie, limitate e quindi  preziose per i numerosi impieghi ai quali possono essere destinate.

Da considerare che alcuni biocarburanti (se non tutti) si possono ottenere da rifiuti e quindi si avrebbe un recupero di risorse altrimenti dissipate, come nel caso del biogas che se non recuperato finisce in atmosfera contribuendo in modo concreto all'effetto serra.

Per essere prodotti serve energia, per lo più energia termica che può essere ottenuta anche da sistemi termosolari a concentrazione ma anche da combustione di scarti del ciclo di produzione.

I Biocarburanti si prestano in modo più efficace ad essere utilizzati, in futuro, in celle a combustibile per autotrazione, rispetto ai combustibili da fonti esauribili, quali benzina, gasolio e metano, l'etanolo e il metanolo possono essere utilizzati integralmente in fuel-cell ad alcool diretto. Così utilizzati questi biocarburanti possono avere efficienze superiori del 20-30% rispetto ai motori a scoppio, senza dimenticare che il principe dei biocarburanti potrebbe essere il bio-idrogeno.

Per approfondimento sui bio-carburanti:
www.energoclub.org/Bio_carburanti.html

 

TRASPORTI PUBBLICI E MOBILITÀ RAZIONALE

Partendo dalla considerazione che un autobus consuma quattro volte il carburante consumato da un auto ma che può trasportare anche 200 volte più passeggeri è lapalissiano che viaggiare in autobus comporta un notevole risparmio energetico non sempre però ripagato da risparmio economico. 
In genere tutti i mezzi pubblici quali autobus,tram, metro, treni ecc. permettono un risparmio energetico e quindi si dovrebbe ottenere anche un risparmio economico, in molti paesi anche europei questo avviene, se non avviene significa che il servizio non è gestito in modo razionale.

Ad esempio una politica che favorisse il trasporto merci per treno potrebbe portare ad avere introiti maggiori per l'azienda destinabili ad un miglior servizio/costo per gli altri utenti/passeggeri.

Inoltre è ampiamente documentato che i trasporti pubblici offrono maggiori garanzie in fatto di sicurezza.

Invece di costruire sempre nuove strade e parcheggi, che richiedono vaste aree, si dovrebbero potenziare i trasporti pubblici (ferrovia, tram, bus, park and ride) rendendo i servizi più efficienti, più confortevoli e quindi più frequentati. Molti esempi dimostrano che vivere senza l'utilizzo esclusivo dell' automobile è possibile, ma solo laddove i trasporti pubblici funzionano bene e le distanze possono essere percorse a piedi o in bicicletta, quindi anche una corretta "urbanistica" può essere un intervento di risparmio energetico.