Eolico: Potenziale

 

I sistemi eolici sono quelli che hanno avuto il maggior sviluppo negli ultimi anni.

Il potenziale dell’energia eolica sulle superfici emerse sono, secondo gli studi più recenti dell’Università di Harvard (2009), oltre 22 volte l’attuale fabbisogno di energia mondiale. L'energia eolica deriva dalla trasformazione dell'energia solare assorbita dalla terra. Solo circa l’1% dell’energia solare viene convertita in energia cinetica a sua volta convertita in energia termica per attrito con la superficie della terra. Nell’ipotesi che questa energia cinetica sia distribuita uniformemente (cosa che non è, ma ci serve solo per ricavare l’ordine di grandezza) sulla superficie emersa della terra, l’energia eolica potenziale risulta essere pari a 10.800 esajoules (EJ) con una potenza di 340.000 GW. L’energia eolica è notoriamente non uniforme, la velocità del vento dipende dalla orografia della superficie terrestre (asperità, foreste e residenze riducono le velocità del vento) e dai regimi fluidodinamici della troposfera.

In realtà l’energia eolica, se si tiene conto della disponibilità anche dell’energia cinetica presente in quota e nell'ipotesi di utilizzare le tecnologie tipo “kitegen”, ha un potenziale di oltre 40-60 volte il fabbisogno di energia mondiale.

 

Potenziale eolico
 

 Secondo Enelgreenpower:

"... il costo dell'energia generata in siti con buona ventosità è già competitivo rispetto a quello dell'elettricità prodotta con impianti tradizionali che utilizzano combustibili fossili, anche senza tenere conto dei costi evitati, legati all'assenza di emissioni nocive.

Le risorse disponibili ed utilizzabili nel mondo sono valutate in grado di fornire una producibilità circa quattro volte superiore ai totali consumi elettrici mondiali del 1998.

Questo potenziale potrebbe essere ulteriormente accresciuto dallo sviluppo di installazioni off shore, collocate al largo delle coste.

In un'ottica di sfruttamento su larga scala dell'energia eolica, l'installazione di aerogeneratori in siti marini presenta infatti indubbi vantaggi, riconducibili ad una maggiore disponibilità di spazi e ad una migliore qualità del vento..."

Potenziale in Italia:
www.ricercadisistema.it/index.htm
www.ricercadisistema.it Mappa (pdf 1Mb)

Potenziale globale
www.stanford.edu
Università Harvard

Nello studio intitolato"Wind Force 12" promosso dall’European Wind Energy Association e Greenpeace, in cui si è quantificata la risorsa eolica mondiale, si conclude che il potenziale mondiale d'energia generabile dal vento sarebbe il doppio della domanda d'elettricità prevista per il 2020.

In un ulteriore studio realizzato dall'Università di Harvard (MA, Usa) tra il 2006 e 2008, si è ipotizzato di impiegare generatori eolici da 2,5MW collegati in rete ubicati in località ristrette alle sole aree senza foreste oppure non urbanizzate on-shore e nelle fasce off-shore fino a 92,6 km dalla costa e con fondali profondi non più di 200m. Nell'ipotesi che il carico fosse almeno il 20% del nominale, si è scoperto che l'energia elettrica potenziale disponibile tecnicamente ed economicamente sarebbe più di 40 volte il consumo mondiale di elettricità e oltre il 5 volte il consumo di energia in tutte le sue forme. 

Il vento è abbondante, economico, inesauribile, ampiamente distribuito, non danneggia il clima ed è pulito. Anche i costi sono scesi e ora sono ancora più favorevoli.

Nel 1991 un inventario nazionale per la risorsa eolica presentato dal dipartimento statunitense dell'energia sorprese il mondo dichiarando che i tre Stati più ricchi di tale risorsa (Nord Dakota, Kansas e Texas) avevano abbastanza energia eolica da soddisfare i bisogni nazionali. Inoltre un nuovo studio condotto da un team d'ingegneri dell'Università di Stanford sostiene che l'energia eolica potenziale è notevolmente maggiore di quella stimata nel 1991.

I progressi nel disegno delle turbine eoliche degli ultimi 10 anni permettono di operare anche a velocità del vento inferiori, imbrigliando un volume maggiore di energia, aumentando la quantità sfruttabile raccogliendola ad altezze maggiori. Moltissimi territori potrebbero essere utilizzati per generare energia eolica in aree scarsamente popolate, regioni ventose come le grandi pianure del Nord America, il nordovest della Cina, la Siberia Orientale e le regioni argentine della Patagonia, oltre all'enorme potenziale degli impianti offshore.

Uno studio condotto dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche), assieme ad ENEA (Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente) e Università degli Studi di Roma "La Sapienza" CIRPS (Centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile) ha reso noto che la potenza installabile di centrali eoliche in Italia è di circa 15.000 MW, senza dover creare impatto ambientale eccessivo.

Questo studio, che si basa sulle "fattorie del vento" o "campi eolici" con aerogeneratori dai 0,5 a 1,5 MW di potenza, non considera la potenzialità dei microgeneratori da pochi kW, che attualmente non sono sviluppati ed incentivati e non prende in esame le possibili evoluzioni dei sistemi eolici più innovativi che potrebbero dare rendimenti maggiori fino al 50%.

Fonte:
www.agu.org
magazine.enel.it
www.uniroma1.it

 

 

Tabella riassuntiva dei potenziali elettrici dell'energia eolica nei primi 10 paesi maggiori emittitori di CO2 (Harvard University, Usa)

Paese

Emissioni CO2 

Consumo elettricità

Energia elettrica eolica entroterra

Energia elettrica eolica offshore

Extra disponibilità

Mt

TWh

 TWh

 TWh

>1

Usa

5.956,98

3.815,90

74.000

14.000

23,1

Cina

5.607,09

2.398,50

39.000

4.600

18,2

Russia

1.696,00

779,6

120.000

23.000

183,4

Giappone

1.230,36

974,1

570

2.700

3,4

India

1.165,72

488,8

2.900

1.100

8,2

Germania

844,17

545,7

3.200

940

7,6

Canada

631,26

540,5

78.000

21.000

183,2

Inghilterrra

577,17

348,6

4.400

6.200

30,4

Corea del Sud

499,63

352,2

130

990

3,2

Italia

466,64

307,5

250

160

1,3

I dati di CO2 e consumi elettrici si riferiscono all'anno 2005 e sono stati tratti da http://tonto.eia.doe.gov/country/index.cfm e impiegati nello studio dell'Università di Harvard (2009).

Aggiornamento sezione portale del 2010/01/02, GP