Raddoppia l'efficienza di conversione fotovoltaica con i nanocristalli in calcopirite

Ormai le nanotecnologie sono come il prezzemolo, le troviamo dappertutto. Da qualche tempo i ricercatori del laboratorio nazionale di LosAlamos (US) e prima ancora del NREL (US), avevano osservato che nei nanocristalli semiconduttori colpiti da un fotone si liberano fino a tre elettroni. I nanocristalli, noti anche come “quantum-dot”, erano disposti in strati sottilissimi dell’ordine di grandezza dei nanometri ed erano racchiusi in matrici polimeriche.

<<La teoria ci indica che le celle solari realizzate con nanocristalli potrebbero arrivare ad un rendimento di conversione solare-elettrico del 60%>> affermano i ricercatori Richard Schaller e Victor Klimov del Los Alamos National Laboratory. Sarebbe un bel salto in avanti poiché oggi le migliori celle solari raggiungono un rendimento prossimo al 40% (Nrel, Boeing).

I “quantun-dot” si ottengono per deposizione da soluzioni colloidali. Essi possono essere manipolati come molecole di dimensioni elevate, incorporati in matrici organiche e inorganiche. La facilità di manipolazione ne fanno un materiale ideale per realizzare prodotti in nanoscala.

Recentemente giunge notizia che il gruppo di ricerca condotto dalla ricercatrice Pam Shapiro dell’Università dell’Idhao, dopo parecchi anni di attività, ha confermato la possibilità di realizzare delle nuove celle solari che raddoppiano l’efficienza di conversione fotoelettrica.
La nuova cella utilizza i “quantum dot” fatti con calcopirite (CuInSe2).
La ricerca del santo Graal sulla conversione fotoelettrica sembra però non essere completata.

Approfondimenti in www.energoclub.it/RS_FV_3_generazione.html
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Associated Press
Los Alamos National Laboratory - quantumdot.lanl.gov