Risparmio energetico nei microchip

 
MIT research team microchip 10x + efficient  
Sapere che è stato sviluppato un microchip dieci (10) volte più efficiente energeticamente di quelli attuali, non è una notizia da passare inosservata per chi si occupa di risparmio energetico.

L’annuncio è stato dato lo scorso 5 febbraio nella Conferenza Internazionale sui Circuiti allo Stato Solido, a San Francisco, dalla studentessa Joyce Kwong (al centro nella foto) del Massachusetts Institute of Technology (MIT) facente parte del team di ricerca. Incredibile. In Europa ci sarebbe stato come minimo qualche barone o dirigente di ricerca a fare questo annuncio. Guardando la foto a sinistra è ancora più sorprendente notare che la ricerca al MIT è fatta di ricercatori a prima vista non americani oppure naturalizzati americani. E' un segno che deve far pensare chi governa la politica della ricerca in Italia e in Europa.

Lo sviluppo del nuovo microchip è stato realizzato da un team di ricercatori del MIT e Texas Instruments presso il Laboratorio di Tecnologia dei Microsistemi (TML) del MIT, diretto dal prof. Chandrakasan (a destra nella foto).

La modifica più rilevante introdotta nel nuovo microchip, che ne ha ridotto il consumo di dieci volte, ha riguardato la tensione elettrica di lavoro: si è passati da un volt a 0,3 volt. La variazione della tensione di lavoro ha comportato una serie di adeguamenti a livello delle memorie e circuiti logici. La riprogettazione ha portato alla riduzione dei componenti e, nello stesso tempo, ha evidenziato l'esigenza di sviluppare una progettazione "robusta" prprio per minimizzare le variazioni delle caratteristiche del silicio e altri parti del microchip.

Osserviamo che, come conseguenza di questa ricerca, potrebbero nascere sollecitazioni a migliorare e adeguare i processi di produzione del Silicio, o dia altri parti del microchip.
Il nuovo microchip è in fase prototipale. Una eventuale fase commerceale potrà esserci entro cinque anni, forse prima, afferma il dr. Chandrakasan. 
Il microchip e le tecniche di progettazione messe a punto aprono prospettive enormi nell’area dei sensori di presenza senza alimentazione esterna (wireless networking bodyes) sia per scopi pacifici ma anche militari.

Il risparmio energetico, come abbiamo visto con il cellulare fatto con il 100% di materiali riciclati, ha molte strade da percorrere. Quella imboccata dalla microelettronica sembra densa di importanti sorprese come stanno dimostrando anche le ricerche di Intel, AMD e altri produttori di microchip.

Fonti: MIT, PCWORLD

G.Padovan