La causa antropica, secondo il recente studio del Cnr, pubblicato su Environmental Research Letters, appare la maggiore responsabile del Global warming, dal 1950 ad oggi, scagionando il sole, le cui radiazioni incidono in misura inferiore rispetto all’inquinamento atmosferico generato dall’uomo…
La forza sprigionata dal sole attraverso le radiazioni solari, è da sempre considerata tra le principali colpevoli del riscaldamento globale della Terra e fonte primaria dei cambiamenti climatici.
A ribaltare questa convinzione, che campeggia da tempo immemore nella comunità scientifica dei negazionisti, ci ha pensato uno studio del CNR pubblicato su Environmental Research Letters, nel quale è stato utilizzato un modello sviluppato dal premio Nobel Clive Granger.
Antonello Pasini e Alessandro Attanasio ricercatori dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Iia-Cnr), hanno infatti spiegato, nello studio, realizzato con Umberto Triacca dell'Università' di L'Aquila, come il sole abbia svolto un ruolo rilevante nei cambiamenti climatici dall’epoca lontana delle glaciazioni, sino ad epoche più receneti, solamente fino al 1950, perdendo via via importanza nel corso del ventesimo secolo, a seguito della crescita esponenziale dell’intervento umano.
“A partire dagli anni ‘60, difatti,” spiega Antonello Pasini, “si è riscontrata la perdita di significatività del legame causa-effetto tra Sole e temperature globali, che risulta poi essere scomparsa quasi completamente a partire dagli anni ‘70”, conclude il ricercatore.
Lo studio del Cnr, dunque, sembra avvalorare le tesi ambientaliste che sostengono che sia principalmente antropica la causa del riscaldamento globale e in particolare di come l’abuso di sostanze nocive immesse nell’ambiente, come i gas serra, abbia provocato l’innalzamento delle temperature e generato effetti a catena molto pericolosi per la salute e il futuro del nostro Pianeta
Fonte: Cnr