Report WWF: la Road map che in 5 mosse salva la Terra

“In un anno divoriamo le risorse naturali di un Pianeta e mezzo”. Lo afferma il WWF lanciando l’edizione 2012 del ‘Living Planet Report’, l’indagine biennale sulla salute della Terra prodotta in collaborazione con la Zoological Society di Londra,il Global Footprint Network e l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). A parte la scenografica cornice scelta per l’annuncio della nuova campagna (lanciata dalla Stazione Spaziale Internazionale dall’astronauta dell’ESA André Kuipers) di buone immagini non ce ne sono altre.

Lo affermano i numeri: il rapporto rileva che la biodiversità è diminuita mediamente del 30% a livello globale dal 1970 (addirittura del 60% nei Tropici), mentre le necessità del genere umano sono cresciute in modo esponenziale, passando da 30 miliardi di tonnellate di materie prime per anno a quasi 70. La capacità di rigenerarsi degli ecosistemi di acqua dolce è diminuita del 37%, mentre solo un terzo dei fiumi più lunghi di 1.000 chilometri scorrono senza dighe sul letto principale. L'attività di pesca è aumentata di circa cinque volte in 50 anni, passando dai 19 agli 87 milioni di tonnellate. La deforestazione e il degrado forestale sono i responsabili di circa il 20% delle emissioni globali di CO2.

La domanda globale di risorse naturali, inoltre, è raddoppiata dal 1996 e attualmente occorre alla Terra un anno e mezzo per rigenerare le risorse rinnovabili utilizzate dagli uomini in soli 12 mesi. In altri termini, spiega l’associazione ambientalista, “servirebbe un altro mezzo pianeta per soddisfare le nostre necessità. Di questo passo, entro il 2030 avremo bisogno dell’equivalente di due pianeti per soddisfare la domanda di risorse naturali”.
La cosa più allarmante, sostiene il WWF, è che la situazione, per molti aspetti, è addirittura peggiorata negli ultimi 20 anni, nonostante l’allarme lanciato dalla prima conferenza di Rio e gli impegni assunti dalle potenze di tutto il mondo.
 “Il vertice mondiale sullo Sviluppo Sostenibile ‘RIO + 20’ - che si terrà a Rio de Janeiro dal 20 al 22 giugno - è un’opportunità per il mondo per cominciare a fare sul serio nel puntare verso uno sviluppo sostenibile – ha commentato David Nussbaum, direttore del WWF Regno Unito – La nostra relazione indica che non lo abbiamo ancora fatto dall’ultimo vertice di Rio”. Perché il rapporto evidenzia anche come i trend attuali possano ancora essere invertiti, attraverso scelte migliori che vedano l’economia, i modelli produttivi e gli stili di vita mettere al centro il valore del capitale naturale.

In calce a questo ritratto desolante, WWFf sostiene anche che mettere il valore del capitale umano al centro dell’economia, degli stili di vita e delle forme produttive possa significare invertire la tendenza. E propone cinque punti di una “Road Map” per salvare il pianeta:

- protezione della biodiversità;

- produrre in maniera più efficiente limitando lo spreco di energia e risorse;

- consumare in maniera intelligente;

- orientare i flussi finanziari verso progetti a supporto della conservazione e della gestione sostenibile degli ecosistemi;

- gestire equamente le risorse.

Per approfondimenti: Sintesi Living Planet Report