Qualità dell’aria: PESSIMA!

È di questi giorni la notizia dell’allarmante livello di inquinamento dell’aria a Nuova Delhi, che ha raggiunto valori record. Il sole pallido e la cappa di smog hanno obbligato le autorità locali a ordinare la chiusura delle scuole elementari, il blocco dei cantieri, il divieto di circolazione per le automobili più vecchie e l’invito a non uscire di casa. Le ragioni sono note: il traffico, le centrali a carbone e, in questa stagione dell’anno, la bruciatura delle paglie di riso. L’Air quality index comunicato dalla società svizzera IQAir segnala per ogni metro cubo di aria più di 1.000 microgrammi di particolato sottile - PM2.5 - che è in grado di penetrare in profondità nei polmoni e di entrare nel sangue, causando impatti cardiovascolari, cerebrovascolari (ictus) e respiratori. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha introdotto le nuove linee guida che per la prima volta si rivolgono a tutti i Paesi del mondo e forniscono obiettivi uniformi per la qualità dell’aria. Questi obiettivi sono molto più severi degli standard nazionali in vigore in molte parti del mondo, e in alcune città significherebbero una riduzione di più di tre volte dell’attuale livello di inquinamento. Si è valutato che l’inquinamento dell’aria causa circa 2 milioni di morti premature a livello mondiale ogni anno. Più della metà di queste morti avvengono nei Paesi in via di sviluppo. In molte città, i livelli medi annuali di PM10 (che deriva principalmente dalla combustione di materiali fossili e altri tipi di carburanti) eccedono di 70 microgrammi per metro cubo. Riducendo il particolato da 70 a 20 microgrammi per metro cubo, come stabilito nelle nuove linee guida, si potrebbe appunto arrivare a una riduzione della mortalità del 15%.

E l’aria di casa nostra? Nei comuni della Valle Padana l'inquinamento dell'aria e il consumo di energia sono strettamente connessi. In particolare in Veneto il PM è prevalentemente generato dalla combustione della legna e dei combustibili degli impianti di riscaldamento, e con l’arrivo dei primi freddi in molte aree urbane i livelli di PM10PM2.5 hanno raggiunto livelli preoccupanti. Ma le nostre città stanno affrontando seriamente la questione? Probabilmente i miglioramenti messi in campo dalle amministrazioni sono troppo lenti. Nel frattempo noi come singoli cosa possiamo fare? Ricordando che ogni azione, se adottata da un numero crescente di cittadini, può fare una grande differenza per la qualità dell'aria e della salute dell'ambiente, ci soffermiamo su alcuni interventi e comportamenti da attuare:

  • efficientare l'abitazione adottando soluzioni e tecnologie elettriche in alternativa alle tecnologie che impiegano combustibili solidi e inquinanti;
  • sostituire l'auto con mezzi possibilmente elettrici o con mezzi ibridi con sistemi di frenata rigenerativa;
  • richiedere e stimolare le amministrazioni pubbliche affinché introducano mezzi elettrici gratuiti, come in molte città europee, allo scopo di ridurre il numero di veicoli circolanti;
  • partecipare a programmi di car sharing o car pooling;
  • prendere parte a iniziative e campagne per promuovere politiche ambientali a livello locale e nazionale;
  • informarsi e informare gli altri sull'importanza della qualità dell'aria e sulle azioni che possono essere intraprese per migliorarla;
  • aderire a programmi di riforestazione o piantare alberi nel proprio giardino, poiché gli alberi assorbono CO2 e migliorano la qualità dell'aria e... aiutarci a portare avanti i progetti e le attività centrate sulla riconversione del sistema energetico.

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