Quali sono le migliori tecnologie per la gestione e smaltimento dei rifiuti ?

Una Commissione ministeriale ha fatto il punto della situazione. Il Ministero dell'Ambiente e del Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella P. A. hanno fatto un elenco delle tecnologie disponibili e pratiche in uso e hanno delineato i criteri di scelta.

Di seguito trovate una sintesi di alcuni punti che riteniamo di rilievo.

La gestione del rifiuto è un processo che comprende 5 fasi ineludibili: (1) Riduzione (2) Restituzione (3) Consegna differenziata e Raccolta differenziata (4) Pretrattamento e recupero e riciclaggio (5) Smaltimento. Il processo deve ambire e tendere a raggiungere l'obiettivo "rifiuti zero" riprogettando il ciclo di vita del rifiuto.

I criteri di scelta del processo di gestione (quale che sia) dovrebbero basarsi sulle seguenti priorità:
1. emissioni inquinanti nell’ambiente con impatto su (i) tossicità umana, (ii) formazione fotochimica di ozono e (iii) acidificazione.
2. emissioni di gas serra in termini di CO2 equivaletne emessa su massa rifiuti conferiti
3. convenienza economica valutata sull'intera filiera.
4. recupero energetico valutata in tep su massa rifiuti conferiti
5. recupero post trattamento valutato in % di rifiuto recuperabile a fine processo.

Interessante rilevare che nelle linee guida si parla di Ciclo di vita o LCA (metodo che stiamo promozionando e diffondendo presso tutti i nostri soci).

Stralciamo questo passo molto significativo:

"A seconda della tipologia della materia organica utilizzata, da una tonnellata di rifiuti organici si producono da 70 a 150 m3 di biogas gas, corrispondenti a circa 70 litri di gasolio. Secondo una alcune aziende nella realizzazione di biodigestori, da un’installazione di 20.000 tonnellate annue di materia organica è in grado di produrre 6.500 m3 di biogas dalla cui combustione si possono produrre 40 MWh di cui circa 10 MWh disponibili per l’immissione in rete come energia rinnovabile.
Il vantaggio dell’utilizzo della materia organica per la produzione di biogas è duplice dal momento che, oltre a produrre combustibile per centrali a ciclo combinato, non previene la formazione di compost. Dopo che il processo di fermentazione è terminato, infatti, uno stadio di separazione riesce a recuperare circa 25-30 m3 al giorno di compost di qualità.
E’ importante ricordare come gli impianti presenti in Svizzera riescano ad alimentare anche la rete di distribuzione di gas per autotrazione, soluzione vantaggiosa per la riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici.
Interessante la descrizione della buona pratica in Germania di raccolta differenziata presso i supermercati e centri commerciali con registrazione magnetica delle quantità di plastiche conferite trasformate in un buono utilizzabile poi nel supermercato.

Per favorire la riprogettazione delle filiere la Commissione propone:

Istituzione dell’Inventario dei Potenziali Rifiuti solidi urbani (IPR)di cui si vieta l’uso territorio nazionale o di cui le regioni possono vietare l’uso per tempi indefiniti o determinati.
Introduzione di una efficace Tassa di Smaltimento Anticipata (TAS) per poche categorie di rifiuti (p.e. stoviglie monouso).
Prevedere la Restituzione Obbligatoria del Rifiuto (ROR) per selezionate categorie già adottate con successo in alcune nazioni degli Stati Uniti (p.e. Bottle Bill in Michigan,
Massachussetts ) o dell’Europa (p.e. normativa elektroG Act o Green Dot in Germania)
Incentivi fiscali per l’uso di materiali facilmente riciclabili, riusabili e compostabili.

Ma la cosa che dà la misura della situazione e della incapacità attuale di non sapere dare  prescrizioni è contenuta dalle ultime raccomandazioni.

Promuovere uno più progetti guida su pirolisi e combustione di bassa temperatura dei rifiuti solidi urbani con sperimentazione di piccola unità di smaltimento (dell’ordine della decina di tonnellate al giorno) da sperimentare sul campo per realtà rappresentative di piccoli bacini.
Organizzare un programma di ricerca e di sviluppo ingegneristico per la messa a punto di diagnostiche utilizzabili nella normazione dei particolati come pure per la
determinazione degli effetti dei particolati fini e ultrafini sulla salute umana.
Bandire un concorso nazionale rivolto ai comuni o ai loro consorzi non solo per premiare i miglioramenti marginali più virtuosi ma soprattutto per selezionare esperienze modello codificate in manuali d’uso e utili per la loro esportazione. I criteri principali del concorso debbono essere l’adozione delle migliori metodologie di gestione e le migliori tecnologie già disponibili come per esempio distributori alla spina, raccoglitori automatici ed isole di consegna differenziata.

Le cose dette dalla Commissione sono largamente condivisibili.
La situazione italiana consiglierebbe però una maggiore incisività legislativa e normativa da parte dei ministeri e organi tecnici preposti.

Il rapporto conclusivo della Commissione del Ministero dell'Ambiente e del Ministero per le Riforme e le Innovazioni nella P.A. sulle tecnologie e pratiche da  utilizzare nelle gestione dei rifiuti è on line.