Obbligo di etichetta energetica fino a A+++

L'acquisto di un prodotto che consuma energia è spesso accompagnato dalla verifica della categoria energetica. Se si legge "A" capiamo che il consumo di energia è basso se è "G" il consumo energetico è elevato. Aiutano in questa verifica anche le barre colorate con a fianco la lettera. Ormai la lettura dell'etichetta è entrata nella buona pratica di acquisto di molte famiglie tanto che la Comunità Europea ha pensato di estendere l'etichettatura energetica alle case e ora anche ad altri prodotti e materiali.
Tra circa un anno l’Italia, come tutti gli altri paesi dell’Unione Europea, dovranno adeguare la propria normativa per prescrivere l’etichettatura energetica di materiali, prodotti e dispositivi che:
  1. consumano direttamente energia (come già fatto per gli elettrodomestici) inclusi anche quelli utilizzati nel commercio, nei servizi come, ad esempio, nelle celle e vetrine frigorifere, motori elettrici dei dispositivi, distributori di bevande calde e fredde, ecc.
  2. con il loro impiego concorrono a risparmiare energia come, ad esempio, nei materiali e dispositivi da costruzione.
L’etichettatura energetica riguarderà, quindi, anche materiali, prodotti e dispositivi che fanno risparmiare indirettamente energia come infissi, vetrate, porte esterne, isolanti, ecc.
 
Le categorie energetiche (tipicamente A, B, C, D, E, F, G) e i colori (dal verde al rosso) saranno sempre sette ma i prodotti più "risparmiosi" potranno arricchirsi delle denominazioni di A+, A++, A+++ (al massimo tre più) vedendo contemporaneamente scomparire le categorie energetiche più basse e cioè G, F, E.
 
L’etichetta indicherà non solo il consumo annuo di energia elettrica e l'efficienza energetica ma anche il consumo d’acqua e di altre risorse naturali, il livello di rumore, oltre alle prestazioni tipiche di quel tipo di prodotto o dispositivo.
  
Sembra importante rilevare che la Direttiva, in materia di appalti pubblici, obbligherà gli Stati membri a introdurre il "green procurement" (acquisti verdi) in cui i materiali, i prodotti e i dispositivi da acquistare dovranno essere provvisti di etichetta energetica con la categoria più elevata disponibile al momento dell'acquisto.
 
La Direttiva è l’esplicitazione del piano d'azione sulla politica industriale sostenibile (PIS) e il piano su produzione e consumo sostenibili (PCS) che ha individuato l'etichettatura dei prodotti correlati all'energia come un mezzo per rafforzare le sinergie tra misure legislative esistenti, soprattutto con la direttiva sulla creazione di requisiti di ecoprogettazione per prodotti che consumano energia. Mentre l'ecoprogettazione favorisce lo sviluppo di prodotti con minore impatto ambientale l'etichettatura energetica fornisce una chiara indicazione del rendimento energetico del prodotto eco-riprogettato. 
 
Gli Stati membri avranno a disposizione un anno di tempo dopo la pubblicazione ufficiale (tra qualche giorno) per recepire le nuove norme nelle rispettive legislazioni nazionali. Il Parlamento e gli Stati membri hanno concordato una revisione delle nuove norme nel 2014.
 
Le categorie e i requisiti energetici minimi per i vari materiali, dispositivi  e prodotti saranno determinati da un gruppo di lavoro della Commissione Europea.
 
Gianfranco Padovan