Misure del riscaldamento della Terra

Di clima si continua a parlare e a discutere ad ogni evento calamitoso. Ogni ricercatore è in grado di definire un qualche indicatore per portare avanti le sue tesi. L'utilizzo di modelli è diffuso per fare le previsioni e su tali previsioni il dibattito si fa serrato, acceso, a volte distruttivo. Il risultato di questa discussione è diventato ... rumore, un assordante rumore.
 
Per recuperare la capacità di distinguere alcune voci è necessario fare un passo indietro e rimuovere il rumore. Bisogna osservare i dati meteorologici e fisici, misurati nel tempo, con i propri occhi e quel minimo di conoscenza che l'educazione scolastica ci ha trasmesso. Si richiede di saper leggere un grafico. Sappiamo però che non è facile per tutti.
 
Dove si trovano questi dati? Ormai da molte parti. Ci sono oltre 7.000 stazioni meteo fisse distribuiti in tutta la terra, su navi che peregrinano i mari incessamente, su galleggianti dislocati nei mari e oceani, su palloni sonda lanciati sistematicamente, stazioni sottomarine fisse e mobili. Le stazioni raccolgono dati e li convgliano in rete e negli archivi. Annualmente si pubblicano dei rapporti in cui si espongono i dati meteoreologici e le relative statistiche. Per capire se ci sono delle anomalie si utilizzano degli indicatori. Dal confronto degli indicatori con quelli degli anni precedenti si scoprono se ci sono delle tendenze. Visionando tali tendenze è possibile acquisire una consapeolezza diversa di un eventuale problema.  
 
Ad esempio il livello dei mari è rilevato sia da stazioni costiere e sia da satelliti. Osservando questo insieme di dati raccolti in modo indipendente uno dall'altro si è scoperto che, in questi ultimi 15 anni, il livello è salito di circa 3 mm all'anno, il doppio rispetto all'aumento medio nel XX secolo. Da evidenziare che in 2.000 anni precedenti ci sono stati impercettibili variazioni di livello dei mari. A leggere questi dati è facile dire che il livello dei mari sta salendo.
 
Osservando superficialmente la situazione verrebbe facile trovare una correlazione tra la riduzione delle aree ghiacciate dei poli e l'aumento del livello dei mari ma una indagine più dettagliata troverebbe che la correlazione più evidente è con la temperatura dell'acqua e dell'energia in essa contenuta. E' noto a tutti che un liquido riscaldato aumenta di volume. E' da qui che nasce una parte consistente dell'innalzamento dei mari e degli oceani.
 
Il rapporto che vogliamo segnalarvi è stato pubblicato nel "Bulletin of the American Meteorological Society (BAMS)" nel luglio 2010 e descrive lo "Stato del clima nel 2009". Il rapporto copre il clima dell'intero pianeta. Il documento è stato redatto a più mani (300 ricercatori di 48 paesi) con il coordnamento del NOAA ed è organizzato in capitoli ognuno dei quali può essere scaricato separatamente: www.ncdc.noaa.gov/bams-state-of-the-climate. La credibiità scientifica è assicurata dal riesame dei contenuti di ogni capitolo dalla redazione del BAMS.
 
I dati sono sintetizzati in 30 indicatori, alcuni sono noti a tutti come la temperatura dell'aria, dei mari, della terra, aree coperte dai ghiacciai, ecc. altri indicatori sono meno noti quali l'umidità, la copertura nuvolosa e tipo di nubi, temperatura della stratosfera, salinità negli oceani, energia contenuta negli oceani. E' ovviamente possibile raffrontare il clima del 2009 con quello degli anni precedenti. Per alcuni indicatori ci si spinge fino al 1850.
 
Interessante rilevare nel rapporto del BAMS la maggior parte degli indicatori sono il frutto di elaborazioni di dati aventi origini diverse fatte indipendentemente una dall'altra. Osservazioni indipendenti che manifestano la stessa si avvalorano mutuamente.
 
A chi non desidera oppure non vuole far parte della schiera di osservatori che aumentano il brusio o - peggio - il rumore, consiglio vivamente di "guardare" gli indicatori nel tempo e di farsi guidare da qualche esperto nel trovare le cause prime di quello che ancora alcuni si ostinano a negare: la terra si sta riscaldando. Sono i dati a dirlo. Non è necessario nessuna interpretazione ed elucubrazione per affermarlo.
 
Il rapporto è in inglese ma con l'aiuto di qualche amico e di un traduttore on-line si può agevolmente leggere.
 
Gianfranco Padovan