Libri: la Parabola del Consumismo

Una terza generazione, quella degli adolescenti, sta crescendo in un mondo che immagina sia stato più o meno simile all’oggi e inconsapevolmente si aspetta non possa che migliorare in futuro.
La miopia retroattiva di cui questi ultimi sono affetti è imputabile alla totale non-conoscenza e non-esperienza dello stile di vita proprio della maggioranza degli italiani sino alla metà del secolo scorso. Informazione che da un certo momento in poi non è stata più trasmessa.
Un tempo la trasmissione del vissuto delle generazioni precedenti avveniva principalmente all’interno della struttura familiare. Durante gli ultimi quarant’anni la famiglia è esplosa cancellando la possibilità del rapporto quotidiano tra generazioni lontane, vero e proprio canale naturale di collegamento tra culture.
La prospettiva risulta loro poco leggibile e distorta a causa di:
a) difficoltà nel mettere a fuoco il concetto di “limite”, ormai in disuso
b) carenza di nozioni scientificamente corrette sulla situazione ambientale, delle risorse energetiche, minerali e alimentari.
c) incapacità di leggere gli esempi ormai chiari del declino di alcune di esse, tra cui la più importante: il petrolio
d) illusione che scienza e tecnologia siano in grado di risolvere qualunque problema.
Equivoci di cui non sono i giovani a portare la maggiore responsabilità bensì la collettività di adulti che ha avuto il compito di accompagnarli alla maturità e che, in larghissima parte, presenta analoghe pecche.
Nel frattempo il sistema di valori è cambiato, allineandosi all’idea di una impossibile e costante crescita, aderente e funzionale al consolidamento di un sistema orientato a sfruttare ogni possibile risorsa per ricavare il massimo profitto nel minor tempo possibile.
Ho potuto verificare in anni di attività fra gli studenti che molti di loro sono in grado di apprezzare e valorizzare i principi portanti di una realtà e di un modo di vivere diversi, orientati alla sobrietà e alla ricerca costante di equilibrio con le esigenze a loro esterne.
Con un racconto punteggiato di spunti autobiografici della mia prima infanzia, il libro offre un panorama di esperienze e di valori da riconsiderare e da “riciclare” nell’oggi. Dove potrebbero costituire elementi essenziali di nuove ipotesi di organizzazione sociale e produttiva.
La descrizione di mondi e comportamenti ormai scomparsi e completamente ignoti alla maggioranza dei giovani ( … a partire dai nati negli anni ‘60 !) viene messa in relazione alle situazioni attuali e alle trasformazioni avvenute.
Ho voluto creare numerosi ponti e confronti tra epoche e stili di vita diversissimi ma compresi entrambi nel lasso di tempo della vita di un uomo. Fatto mai accaduto nella storia umana e che probabilmente non potrà ripetersi.
Sobrietà e consumismo sono antitetici, incompatibili. Il secondo è uno stile di vita che, al di là di scelte di natura ideale, dovrà essere necessariamente abbandonato perché non sostenibile da punto di vista energetico e ambientale. Ritornare alla sobrietà potrebbe non bastare, ma rappresenta la giusta direzione verso cui muovere.
Questo scenario in molti suscita atteggiamenti di rifiuto e di paura, sia razionali che irrazionali. La realtà però non cambia ignorandola. Per questo motivo dimostrare che sobrietà non è sinonimo di povertà e di indigenza ma un valore da riconquistare è lo scopo centrale del libro.

Mirco Rossi

Mirco Rossi vive a Venezia, dove ha studiato economia. Ha coordinato l'azione divulgativa che Enel offriva alle scuole del Triveneto. Da anni sviluppa un'intensa attività di informazione sui temi dell'energia, specialmente negli isituti di secondo grado, nel Centro e Nord Italia. E' membro del Comitato scientifico di Aspo Italia e del Comitato scientifico della rivista Ambinete Risorse Salute. E' autore di Energia e futuro. Le opportunità del declino (Emi, 2009 e 2011).


La parabola del consumismo

Autore: Mirco Rossi
Collana «Lampi di storia»
formato: 14x21 – anno: 2013
pp. 224 – € 14,00

 

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