Le relazioni del Convegno Clima e Energia

Convegno

A Firenze, in occasione della fiera "Terrafutura", con il Convegno di Firenze,  "Clima e Energia - Dallo studio del clima alla condivisione di strategie energetiche sostenibili”, organizzato in collaborazione con Banca Etica, EnergoClub ha inteso offrire alla platea spunti di riflessione importanti, utili al cambiamento del comportamento dei cittadini e alla revisione di un paradigma di consumo, cui siamo troppo tenacemente legati.

“A differenza di quanto avveniva una diecina di anni fa” dichiara Marcello Garozzo, Direttore del Dipartimento Ambiente, Cambiamenti Globali e Sviluppo sostenibile dell’ENEA, a proposito dei cambiamenti climatici globali, “ormai in tutte le sedi scientifiche si propende per una spiegazione del fenomeno direttamente o indirettamente collegata alle attività antropiche. Ormai la sola diversificazione esistente, a livello scientifico, è non più se detti cambiamenti siano provocati dall’uomo ma solo sul ‘peso’ che va attributo alle attività antropiche: per la maggior parte degli scienziati questo peso è elevatissimo, per altri è solo una concausa che va ad aggravare ed accelerare fenomeni naturali”.


“Secondo i dati contenuti nel più recente rapporto dell’IPCC”, prosegue il Direttore, “dal 1750 al 2005 la percentuale di CO2 nell’atmosfera è passata da 180 ppm a 379 ppm, a fronte di una capacità del ‘sistema terra’ di sostenere un valore non eccedente i 280-300 ppm”.
Oggi non si parla più dei cambiamenti climatici come di uno scenario futuribile, ma come di un fenomeno già in atto, con il quale dovremo forzatamente convivere per gli anni a venire cercando, da un lato, di mettere in atto misure di contrasto atte a prima rallentare e poi invertire la tendenza in atto, dall’altro, di attuare azioni concrete di mitigazione e di adattamento ad un quadro climatico ormai profondamente mutato. [leggi relazione: Garozzo_parte 1, Garozzo_parte 2]

Il Prof. Ugo Bardi, Presidente di ASPO Italia, l’Associazione che studia il picco del petrolio, mette provocatoriamente in competizione i due temi “cambiamento climatico” e “picco del petrolio” (utilizzando ‘Google trends’) facendo notare come, tra i due, il primo sia argomento senz’altro più sentito, anche se soggetto a fluttuazioni stagionali (risultando secondario in corrispondenza di ogni Natale!). “Mentre il problema del riscaldamento globale”, evidenzia il Professore, “viene discusso pubblicamente e viene accettato come un paradigma reale, l’esaurimento delle fonti fossili rimane ai margini della rispettabilità scientifica e viene considerato ‘politicamente scorretto’. La scarsa attenzione data in questo momento alla questione dell’esaurimento delle risorse è preoccupante non perché cambiamento climatico e esaurimento siano in competizione fra di loro, ma perché si tratta di due problemi strettamente correlati e che possono essere risolti soltanto insieme”. Efficienza, risparmio e rinnovabili risultano le opzioni più valide per far fronte ad entrambe le sfide [leggi relazione Bardi].

“Partiamo avvantaggiati” sono la prime parole del Prof. Sergio Ulgiati. Secondo il docente del Dipartimento di Scienze per l’Ambiente dell’Università Parthenopea di Napoli, il “vantaggio” sta nel background scientifico che abbiamo accumulato negli anni. Un bagaglio di informazioni ed esperienze che, una volta messo in campo, può rappresentare le basi di un nuovo sistema, dell’applicazione di una strategia a zero emissioni.
Tra i principali concetti introdotti dal professore: la “simbiosi industriale”, il passaggio da processi di produzione lineari a sistemi di produzione integrati su scala territoriale - ossia a quelle aggregazioni di processi in grado di scambiare reciprocamente materie prime e flussi energetici, in modo da massimizzare il prodotto (o i prodotti) ottenibile sulla base della stessa quantità di risorse in ingresso e ridurre le emissioni e i rifiuti (ZETS - Zero Emission Technologies and Systems) - lo spostamento dell’attenzione dal “prodotto” al “servizio”, l’accento sulle possibilità offerte dall'innovazione tecnologica e di sistema.
Al centro della questione stanno senz’altro l'efficienza energetica e le possibilità offerte da fonti di energia alternative ai combustibili fossili, sulla base del ritorno energetico dell'investimento (EROI) di ciascuna di esse. [leggi relazione Ulgiati].

Francesco Tedesco, responsabile della Campagna Energia e Clima di Greenpeace sottolinea che “Per salvare il clima non c’è bisogno di rimanere al freddo o al buio: le tecnologie per dimezzare le emissioni di gas serra al 2050 già ci sono. Con l’efficienza energetica si potranno abbattere i consumi mondiali del 47%. Le fonti di energia rinnovabile sono sufficienti per soddisfare il 75% circa dei consumi rimanenti. L’industria è pronta a raccogliere questa sfida e la “Rivoluzione Energetica” si gioca a livello politico.
Il costo per abbattere 1 kW di consumo elettrico è minore del costo che occorre sostenere per produrlo. “Per l’industria”, chiosa Tedesco, “sarebbe quindi più conveniente investire in efficienza piuttosto che in produzione di energia” [leggi relazione Tedesco].

A proposito di strumenti in dotazione al cittadino per abbattere parallelamente consumi ed emissioni, l’ingegner Gianfranco Padovan, Presidente di EnergoClub, evidenzia come gli operatori delle filiere energetiche siano spesso “guidati da ottiche commerciali che forzano i consumatori di energia a sostituire caldaie, ad installare pompe di calore geotermiche o impianti fotovoltaici che, come sanno solo gli addetti ai lavori, hanno tempi di ritorno superiori ai sei anni. L'efficienza energetica delle soluzioni proposte non è accompagnata da una pari efficacia in termini di tempo di recupero economico ed energetico”.
Il Protocollo Energoclub viene in supporto ai consumatori di energia che sentono l’esigenza di orientarsi in una situazione confusa e poco favorevole. Applicandolo si è infatti in grado di individuare le aree prioritarie di intervento nella casa, nuova o da ristrutturare, secondo i propri orientamenti e sensibilità [leggi relazione Padovan].

Leo Breedveld, docente a contratto dell’Università Ca’ Foscari di Venezia nonché esponente del comitato tecnico-scientifico di EnergoClub, ha esposto alla platea le potenzialità dell’LCA (Life Cycle Assessment) o valutazione del ciclo di vita facendo notare che la stessa Unione Europea (attraverso anche la direttiva 32/2005/CE relativa ai prodotti che utilizzano energia) richiede prodotti efficienti dal punto di vista energetico. La LCA rappresenta uno strumento indispensabile per valutare i miglioramenti nella sostenibilità raggiunti scegliendo prodotti efficienti dal punto di vista energetico [leggi relazione Breedveld].

“Pur con forti resistenze, inevitabilmente, questo secolo vedrà un cambiamento radicale di paradigma, lo spostamento dalla ragione economica all’ecologia”. È la posizione dell’architetto ecodesigner Andrea Trincardi, membro del comitato tecnico-scientifico di EnergoClub. “Il petrolio e gli altri combustibili fossili”, prosegue Trincardi, “hanno determinato i modi di costruire, i materiali da usare, le forme e i modi di organizzazione urbana. La società industriale è stata fondata su un alto investimento energetico in tutti i campi, si produce, ci si sposta, si abita, consumando grandi quantitativi di energia. Uscire dalle energie fossili significa allora ripensare radicalmente tutti questi aspetti, spostarsi dall’intensità all’efficienza e dalla concentrazione alla diffusione: ridurre il consumo di energia e produrre energia dove si consuma. Questo passaggio comporterà un radicale ripensamento dell’intero sistema infrastrutturale, si passerà dal consumatore individuale alla comunità sostenibile in rete”.
Secondo l’architetto, la costruzione di tali comunità sostenibili avverrà attraverso reti territoriali con il coinvolgimento dei cittadini e delle realtà produttive e professionali a livello locale. “In questo modo si realizzerà un’esperienza che potrà avere effetti economici rilevanti se sarà prima di tutto costruzione di civiltà, di un nuovo modo di abitare il pianeta e di relazionarsi con le sue risorse” [leggi relazione Trincardi].

Video degli inteventi al Convegno "Energia e Clima" e ad una intervista all'ing. Gianfranco Padovan.  Arcoiris