Le detrazioni del 55% solo fino alla fine del 2010 ?!

Lo ha specificato la ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo il 14 dicembre scorso durante un incontro con i giornalisti, a Copenaghen, per il vertice Onu sul clima.
«Per il 2010 – ha detto la ministro – è confermata nella Finanziaria la detrazione del 55% ». La norma che consente la detrazione fiscale del 55% dell’IRPEF sulle spese per la riqualificazione energetica degli edifici è valida fino al 31 dicembre 2010, come già previsto nell’articolo 18 della legge Finanziaria 2008 (art. 18) emanata dall’allora Governo Prodi .

A novembre del 2009, davanti all'assemblea di palazzo Madama, il senatore Luigi Casero, sottosegretario all’economia e alle finanze aveva espresso la volontà del governo di prorogare la detrazione del 55% fino al 2012, ma tale richiesta è stata respinta dalla commissione Ambiente e Territorio del Senato.
“La possibilità di detrarre il 55% delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie ad alta valenza ambientale – ha ribadito Casero - ha prodotto effetti sicuramente positivi sia in termini di trasparenza delle spese sostenute, sia per il conseguimento degli obiettivi di riduzione del consumo energetico; pertanto il Governo intende mantenere tale norma anche dopo la sua scadenza e sta lavorando per trovarle una copertura finanziaria futura”.
Per tutto il 2010 siamo sicuri. Valgono le vecchie regole. L'unica innovazione è che si possono comunicare i dati per via telematica all'Agenzia delle Entrate. Possiamo mettere il cappotto alla casa, cambiare i vecchi vetri con altri più efficienti, sostituire la sprecona caldaia a gas con pilota con una a condensazione e così risparmiare sulla bolletta energetica. Le regole rimangono quelle dettate da Prodi: si può ricevere indietro il 55% di quanto speso, attraverso detrazioni sull’Irpef delle persone fisiche spalmato in un periodo di tempo che va dai 3 ai 10 anni.

Per assicurare la detrazione del 55% i prossimi anni, bisognerà fare pressione presso il governo, come stanno già facendo le associazioni che fanno capo al mondo edile, per mantenere e magari rendere permanente una norma che può forse rimettere in moto il settore ormai quasi immobile dell’edilizia.
I vantaggi si potranno verificare prima di tutto sulle nostre tasche con il taglio ai consumi energetici, ma anche sull’ambiente con la diminuzione delle emissioni di gas serra, e non per ultimo, sul benessere di imprese e lavoratori, in particolare del settore edile e l'indotto ad esso collegato. Per il governo l’agevolazione del 55% non è completamente a fondo perduto. Infatti una parte delle entrate Irpef detratte dai cittadini che fanno gli interventi energetici sono compensate dai maggiori oneri pagati dalle imprese che operano tali interventi.
Questo è il vero piano-casa. Piano-casa risparmiosa. Piano-casa anticrisi occupazionale. Piano-casa di solidarietà nazionale. L’unico piano-casa che funziona.

Ricerche: Federico Munerotto e Minto Maria Grazia; testo Minto Maria Grazia