La Francia bandisce le stoviglie in plastica usa e getta

I pic-nic dei francesi cambieranno aspetto: con un decreto del 30 Agosto scorso, la Francia ha vietato la commercializzazione di tazze, bicchieri e piatti monouso. A partire dal 1° gennaio 2020, potranno essere utilizzati solo stoviglie realizzati con materiale biodegradible.

Se si considera che in Francia, nel solo 2015, sono stati gettati via 4,73 miliardi di bicchieri in plastica e solo l'1% di essi è stato riciclato, la nuova legge può essere a ragione considerata un considerevole passo avanti nell'adozione di buone pratiche per il rispetto dell'ambiente.

stoviglie_plastica.jpgLa norma riguarda i bicchieri, le tazze e i piatti mono uso in plastica che i consumatori comprano al supermercato, quelli utilizzati negli ospedali, nei bar, uffici, ecc. Non riguardano, invece, gli articoli utilizzati per imballare prodotti, come per esempio il bicchierino in cui è confezionato lo yogurt acquistabile nei negozi.A partire dal 1° gennaio 2016 questo tipo di stoviglie non potranno più essere commercializzate nel territorio francese. Al loro posto potranno essere distriubite stoviglie prodotte con materiale compostabile. Per tale motivo, i produttori dovranno soddisfare i requisiti francesi sulla plastica adatta per il compostaggio domestico (NF T51-800) o, nel caso di prodotti importati, requisiti equivalenti.

Tali requisiti impongono che le stoviglie devono essere prodotte con materiale cosiddeto bio-based e cioè materiali realizzati con materie prime derivati ​​dalla biomassa, come l'amido di mais, fecola di patate, fibre o cellulosa o bambù, la cui percentuale dovrebbe aumentare negli anni:

• 50% da gennaio 2020;

• e 60% da gennaio 2025.

Questo decreto appare come una naturale conseguenza del divieto di commercializzazione di sacchetti di plastica per la spesa imposto in Francia dal 1° luglio 2016 e del divieto dei sacchetti utilizzati per confezionare frutta e verdura, che entrerà in vigore il 1 gennaio 2017.