Incentivi del 55% in edilizia bloccati?

Una notizia bomba è esplosa ieri: << Taglio agli incentivi del 55% per rinnovabili in edilizia!>>.
Il sito www.rinnovabili.it  ha diffuso la notizia il 17 ottobre 2008, poi ripresa dal sito de "larepubblica": si legge:
 

E’ stata la Commissione Ambiente della Camera a interrompere gli incentivi. Dopo le dichiarazioni di Bruxelles (sì alle riduzioni di CO2, ma non adesso), questa votazione dimostra qual è in realtà la vera politica ambientale-energetica di questo governo e della maggioranza di questo parlamento
Addio agli sgravi fiscale sull’utilizzo di fonti rinnovabili e il risparmio energetico in edilizia. Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente del governo ombra del Pd, e Raffaella Mariani, capogruppo del partito democratico in commissione Ambiente, hanno criticato la posizione della maggioranza.
“Una misura che senza alcun onere per le casse dello Stato portava notevoli benefici alle famiglie, alle imprese e dava un contributo al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto – hanno ribadito Realacci e Mariani – La maggioranza, con un atteggiamento miope e arrogante ha dimostrato l’incapacità di mettere in atto politiche concrete per rilanciare il paese e il futuro degli italiani. Quello che è avvenuto oggi in commissione Ambiente della Camera è un fatto gravissimo”, hanno accusato Realacci e Mariani – Non ha alcun senso aver bocciato una misura che aveva notevoli vantaggi da molti punti di vista”.
E nella loro nota Realacci e Mariani elencano chi si giovava e avrebbe potuto giovarsi dell’incentivo soppresso: “Per le tasche dei cittadini che sceglievano di costruire o ristrutturare le proprie case con criteri di risparmio energetico e impiegando fonti rinnovabili; per la piccola e media impresa che in questi settori trova occasione di rilancio; per migliorare la qualità e l’efficienza del patrimonio edilizio del paese; per ridurre i consumi energetici delle famiglie e quindi alleggerire i costi delle bollette; per dare un contributo al raggiungimento degli obiettivi di Kyoto e alla lotta ai mutamenti climatici”.

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La notizia, letta così, non può che destare preoccupazione e, sicuramente, avrà spinto in un fuori giri le parti basse di chi si apprestava a far partire i lavori domattina.

In realtà la notizia manca di qualche dettaglio - non secondario - come ha evidenziato borsarifiuti.com. <<Ad essere bloccato è stato l'emendamento proposto da Realacci e Mariani chiedeva, in particolare, di estendere l'agevolazione fiscale, introdotta dalla finanziaria 2007 (legge 27 dicembre 2006, n. 296), e prorogata già dalla finanziaria 2008 (legge 24 dicembre 2007, n. 244) fino a fine 2010, a tutto il 2011, e l'incentivo per gli interventi di sostituzione intera o parziale di impianti di climatizzazione invernale non a condensazione, in scadenza a fine 2009, a tutto il 2010. Gli incentivi, quindi sono ancora attivi; non è stata concessa la proroga rispetto ai termini stabiliti dalla finanziaria 2008.>>

Possiamo solo osservare in queste notizie i soliti dispetti, disturbi e rumori, tra le forze di governo e opposizione, in quello che nella news precedente abbiamo definito "il gioco dell'oca". Qualcuno è caduto nella casella <<Rinnovo 55% dopo il 2010. Se si hanno le palle girate con l'opposizione o con l'UE allora facciamo 3 passi indietro, altrimenti tre in avanti.>>

Se qualcuno si compiace di questo "chediocenescampi"! Nello stesso tempo diciamo anche: <<cari politici non prendete per i fondelli le persone che stanno investendo i propri risparmi per ristrutturasi la propria casa o la casa in cui sono in affitto.>>

Se si vuole attuare una politica energetica e ambientale incisiva e profonda (che vada a coinvolgere la maggior parte delle famiglie) bisogna assicurare il matenimento degli incentivi non anno dopo anno ma per più di qualche lustro.

Gianfranco Padovan, Presidente EnergoClub