La resa dell’impianto fotovoltaico va controllata, come si farebbe con quella della caldaia, dell’automobile o di qualsiasi altra apparecchiatura che consuma o produce energia.
Ci preoccupiamo quando ci accorgiamo che, a parità di consumo di gas, la nostra casa è più fredda? Certo che sì! E cosa facciamo? Cerchiamo di capire se la caldaia, o qualche altra componente dell’impianto di riscaldamento, sta funzionando in maniera ottimale o meno.
Ci preoccupiamo quando ci accorgiamo che l’automobile consuma più carburante del dovuto? Sicuramente sì. E, anche in questo caso, cerchiamo di capire cosa c’è che non va.
Bene. La stessa cosa dovremmo fare con il nostro impianto fotovoltaico. Essendo anch’esso un complesso di apparecchiature soggette a malfunzionamenti, piccoli o grandi che siano, va monitorato per capire se sta producendo energia al meglio delle sue possibilità. Questo perché la mancata produzione di energia si traduce in minori entrate economiche o minori risparmi (per maggiori informazioni sul monitoraggio degli impianti fotovoltaici, vedi la nostra news Sistemi di monitoraggio degli impianti fotovoltaici).
Come accade per l’automobile o per la caldaia, infatti, anche l’impianto fotovoltaico può continuare a funzionare, ma in condizioni non ottimali. E la sua minor resa è più diffusa di quanto potremmo pensare. Da recenti approfondimenti condotti da Energoclub Onlus su circa 20.000 impianti in esercizio è emerso che più dell'80% degli impianti fotovoltaici installati in Italia produce meno di quanto dovrebbe, con minor rese che vanno dal 20 al 50%.
Percentuali di impianti sottoperformanti per taglia | ||||||
Performance | 1<P<3 kWp | 3<P<6 kWp | 6<P<20 kWp | 20<P<200 kWp | 200kWp<P<10MWp | Media |
<80% | 15% | 16% | 17% | 21% | 16% | 17% |
80-90% | 25% | 27% | 23% | 29% | 28% | 23% |
90-100% | 38% | 38% | 36% | 36% | 40% | 38% |
100-110% | 19% | 17% | 12% | 12% | 13% | 16% |
>110% | 3% | 2% | 2% | 2% | 3% | 3% |
Ma quali sono le possibili cause che influenzano la producibilità degli impianti fotovoltaici?
La minore produttività dell’impianto può essere imputata a diversi fattori, alcuni legati all’impianto stesso (scostamento dai valori di targa, mismatch tra le stringhe, ecc.), alcuni imputabili a fattori esterni (ombreggiamento, sporcizia sui moduli, ecc.).
Analizziamo qui di seguito quelli più frequenti:
Il fenomeno di degradazione indotta da potenziale (noto come PID) è innescato dal potenziale negativo dei moduli fotovoltaici che sono collegati a terra per motivi di sicurezza. La differenza di potenziale elettrico tra celle fotovoltaiche e terra, se mal gstito, provoca corrrenti di dispersioni rilevanti: il fenomeno PID è degenerativo e può causare perdite di produzione fino al 70%;
In percentuale, le perdite appena descritte possono avere i valori riportati nella seguente tabella.
Tipologia di perdita | Valori delle perdite in % |
Scostamento dalle condizioni standard (25°C e 1000 W/m2) | 4-8% |
Perdite per riflessione | 3% |
Mismatch tra le stringhe (disomogeneità elettriche) | 3-4% |
Perdite elettriche per effetto Joule | 1-4% |
Sistema di conversione (inverter) | 2-8% |
Ombreggiamento | 1-5% |
Sovra-temperatura | 5-10% |
Danneggiamento | fino al 70% |
Un altro fattore che incide sulle prestazioni dell’impianto fotovoltaico è il decadimento delle prestazioni dei moduli nel tempo. Ciascun pannello ha una curva di decadimento prestazionale che tende ad appiattirsi; e, nei primi 20 anni di funzionamento: il decadimento tipico è dell’ordine del 0,5-1% all'anno; ma ci sono anche moduli garantiti con decadimenti massimi del 0,25% all'anno.
Pertanto, dopo 10 anni, la maggior parte dei pannelli diminuiranno la propria prestazione di non più del 5-10%; e a 20 anni è del 15-25%.
È da evidenziare che le tecnologie a silicio amorfo hanno, nei primi mesi di funzionamento, dei decadimenti notevoli, comunque già considerati dal produttore. In pratica un pannello in silicio amorfo con potenza di picco nominale da 100W, genera 110-115W nei primi mesi.
Ma come si fa a capire se il nostro impianto ha o meno perdite di produttività? Se, cioè, sta funzionando al massimo delle sue possibilità oppure no? Se ci sono dei problemi strutturali che comportano perdite economiche o, addirittura, se si sta compromettendo la vita dell’impianto?
Il primo passo da compiere per capire ciò è effettuare un controllo delle prestazioni dell’impianto, mettendo a confronto l’energia prodotta, nell’ultimo mese o nell’ultimo anno, con gli effettivi irraggiamenti locali. Nel caso in cui il controllo dovesse riscontrare che l’impianto non sta producendo tutta l’energia che è in grado di produrre, allora si va alla ricerca della causa che genera la perdita e si procede con opportuni interventi di manutenzione, spesso di piccola entità.
Per compiere questo primo passo, EnergoClub amplierà presto i Servizi riservati ai soci, attivando il Servizio di Check Up Fotovoltaico. Continuate a seguirci. Vi terremo informati.
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