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Da parte di EnergoClub una proposta scritta, concreta, impegnativa che ha il vantaggio di portare a risultati di riduzione del Carbonio nell'atmosfera in tempi brevi e, in ogni caso, consentendo di rispettare ampiamente gli obiettvi di Kyoto.
Proposta EnergoClub Onlus
Per ridurre in modo efficace l’aumento della concentrazione della CO2 nell’atmosfera terrestre bisogna rimuovere il maggiore ostacolo che è la difficoltà all’accesso a risorse finanziarie da cui attingere per effettuare gli investimenti necessari in primo luogo alla riduzione delle fonti energetiche fossili e in secondo luogo all’uso estensivo ed intelligente delle fonti rinnovabili.
Due, quindi, sono le azioni che si propongono per ridurre il Carbonio, in tutte le sue forme, presenti nell’atmosfera:
  1. ridurre al minimo l’impiego dei combustibili fossili traghettando, tramite una "road map", i sistemi energetici nazionali verso le fonti rinnovabili entro il 2030 (obiettivo del 50-60%) ed entro il 2040 tutto rinnovabile. Si veda in proposito il progetto di legge elaborato dal nostro staff messo a disposizione delle forse politiche, economiche e di governo. Un ruolo fondamentale in questo progetto/road map riguarderà il risparmio energetico come fonte rinnovabile virtuale e come generatore di risorse finanziarie tramite lo sviluppo tecnologico, economico e sociale;
  2.  
  3. ridurre la concentrazione di CO2 nell’atmosfera con massicce azioni di mitigazioni, riprogettando, ad esempio, l’intera filiera bio-energetica e alimentare (re-engineering dei sistemi di produzione dei prodotti, ri-progettazione imballi e confezioni e relativi sistemi di distribuzione, raccolta e separazione rifiuti organici e biomassa, utilizzo esteso dei processi energetici per “digerire” la biomassa - evitando la combustione di solidi e liquidi contaminati - riutilizzo dei residui a fine filiera e, come, estrema ratio lo smaltimento rifiuti in modo sicuro per l’ambiente e per il mondo vivente.

Quasi tutti i paesi dell’UE hanno introdotto degli incentivi per favorire gli interventi di risparmio energetico, per promuovere l’impiego delle rinnovabili e per introdurre sistemi più efficienti. Questa strada va seguita con maggiore decisione e disponibilità di risorse finanziarie questo perchè i tempi di attuazione degi interventi dovranno essere brevi o brevissimi (max 10-20 anni) se vogliamo combattere l’effetto serra, contrastare i cambiamenti climatici ed evitare di rendere irrespirabile l'aria nei centri urbani e suburbani.

Bisogna investire di più e meglio. Le disponibilità economiche vanno meglio ripartite basandosi sugli obiettivi da raggiungere. Andranno introdotti dei correttivi sui plafond nei bilanci nazionali. I vincoli imposti dal trattato di Maastrict andranno ripensati in funzione di obiettivi che non sono solo economici (deficit) ma anche legati alla sostenibilità (impronta ecologica).

E’ urgente agire in questa direzione creando tramite la BEI (European Investiment Bank) un fondo di rotazione per le nuove fonti di energia e il risparmio energetico gestito da una task-force che sappia stimolare tutti gli interventi controllati attraverso cinque indicatori:

  • quantità di CO2 non emessa/euro investito
  • quantitò di CO2 sequestrato/euro investito
  • quantità di C sequestrato/euro investito in particolare agendo prioritariamente sulle biomasse
  • EROEI (Energy Returned On Energy Investement - ritorno energetico sull'investimento energetico)
  • quantità di CO2 e particolato evitato durante il ciclo di vita del sistema su cui si intervenuto/giorni necessari per l'implementazione dell'intervento

Tale fondo avrà tre canali di alimentazione (finanziamento), quattro di prelievo (investimento) e tre di ristoro (rifinanziamento).

I canali di finanziamento:

  1. fondi BEI e ONU per la mitigazione della CO2;
  2. tasse o penali provenienti da chi emette CO2, e altri gas climalteranti, oppure da chi li utilizza nei processi;
  3. bollette elettricità e gas degli utenti finali privati e pubblici;

I canali di prelievo sono destinati a finanziare progetti di:

  1. efficienza energetica in tutti i dispositivi elettrici e termici dalle abitazioni (massima priorità) e alle industrie (con tempi dilazionati);
  2. risparmio energia fossile per le produzioni di energia termica ed elettrica;
  3. sequestro del Carbonio nelle filiere bioenergetiche con fissazione del carbone (“biochar” o carbone attivo o carbone vegetale) e suo uso come ammendante in agricoltura;
  4. opere di rimboschimento (reali), sistemi allarme e prevenzione incendi e riparazione danni ecologici.

Il ripristino del fondo di rotazione avverrà tramite:

  1. una parte delle vendite delle quote di emissioni a chi sta utilizzando fonti fossili e combustibili contaminanti.
  2. una parte dei risparmi ottenuti a seguito dell’intervento e ristrutturazioni dopo il tempo di ammortamento.
  3. parte degli incassi della vendita dei TEE (Titoli di Efficienza Energetica – “certificati bianchi”) degli utenti finali organizzate in aree.

Il fondo di rotazione potrà essere potenziato in funzione degli obiettivi decisi nei consessi internazionali.

Associazione EnergoClub Onlus - www.energoclub.it - info@energoclub.org

Treviso, 22/11/2009

P.S.: Autorizziamo l'Ecoforum trevigiano e qualsiasi organizzazione a diffondere la presente proposta.