Efficienza energetica: l’UE ha raggiunto il target 2020

Secondo uno studio realizzato dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea, i Paesi Ue avrebbero raggiunto e superato - già nel 2014 - l'obiettivo di riduzione del 20% dei consumi energetici.

I numeri dimostrano che, con ben sei anni di anticipo rispetto a quanto previsto dal “Pacchetto clima-energia”, l’UE è scesa sotto il consumo energetico massimo prefissato per il 2020, pari a 1.086 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep). Tra il 2000 e il 2014 si è registrata una consistente diminuzione (- 6,35% tra il 2000 e il 2014), stimata in 72 milioni di Mtep e pari complessivamente al consumo energetico annuale di un paese come la Finlandia.

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Il rapporto del Joint Research Centre mostra che la diminuzione più significativa dei consumi (-17.62%) si è registrata nel settore industriale. Si tratta però di un risultato dovuto più alla crisi economica che all’effettuazione di interventi in materia di efficienza energetica.

Diverso invece il caso del settore residenziale, in cui il calo dei consumi (-9.52%) è imputabile solo in minima parte alla crisi economica. Qui, infatti, ha fatto sentire in maniera determinante il proprio peso la progressiva penetrazione di elettrodomestici sempre più efficienti, grazie anche agli stringenti standard UE in materia di etichettatura energetica. Nel 2014, il 56% degli elettrodomestici venduto era in classe A; dieci anni prima, questa percentuale era solo del 2%. 

Risultati in chiaroscuro per il settore dei trasporti, che con il 33,22% del consumo totale di energia finale registrato nel 2014, si conferma come il comparto in assoluto più energivoro. Per effetto della crisi economica, la quantità di energia consumata dal settore nel 2014 risultava aumentata solo del 2,2% rispetto al 2000. A fronte comunque di un contemporaneo incremento del 25% del numero di veicoli sulla strada, a dimostrazione della maggiore efficienza dei nuovi veicoli. Buoni risultati anche per i biocarburanti (soprattutto biodiesel), che nel 2014 avevano raggiunto il 4,01% di quota di contributo al mix energetico dei trasporti.

Il quarto e ultimo settore preso in considerazione nel rapporto del Joint Research Centre è quello del terziario (servizi), che tra il 2000 e il 2014 ha registrato una forte crescita (+16.48%). Anche a fronte di un piccolo rallentamento registrato dopo il 2010, si stima comunque che il processo di terziarizzazione dell’economia tutt’ora in atto sarà destinato a far ulteriormente crescere la quota di energia consumata dal settore dei servizi (valutata nel 2014 attorno al 16%).

 

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Per approfondimenti:

EU final energy consumption below 2020 targets, lo studio della Commissione europea