Copenhagen prossima alla conclusione

Ancora qualche ora e la la Conferenza di Copenhagen terminerà. Si stanno ancora negoziando gli ultimi dettagli di un accordo che potrebbe essere importante per le sorti del pianeta. Tutti si aspettano un ulteriore segnale deciso da parte di Barack Obama; il discorso fatto oggi non lasciava presagire niente di buono.

Qualche ora fa si è saputo che l’Italia non intende appoggiare la posizione di Germania Francia che hanno deciso di spostare l’obiettivo dal -20% CO2 entro il 2020 a -30%. Ancora una volta sembra non si voglia vedere le opportunità nascoste dall'adottare un obiettivo più ambizioso. Tremonti e la sua forbice incombe anche in questa decisione miope. L’obiettivo -30% di CO2 ovviamente comporta dei costi iniziali maggiori ma si hanno anche risultati positivi in termini di: migliore qualità dell’aria, riduzione delle importazioni di petrolio e carbone, miglioramento delle efficienze delle tecnologie energivore, minori costi sociali per riduzione di particolato (sì, perché si parla tanto di gas effetto serra ma ancora poco di contaminanti e particolato).

Fatto eclatante è che il consiglio dell’IPCC (1500 climatologi e tecnologi) di fissare il limite di concentrazione della CO2 nell’atmosfera a 350 parti per milione (ppm) per il 2020 è stato fissato (negoziato a livello politico a maggioranza) a 450 ppm. Da evidenziare che l’attuale livello di CO2 equivalente è di 387 ppm ben oltre al limite di guardia indicato da 1500 dell'IPCC. I negoziatori politici hanno deciso che la CO2 possa aumentare. Questo fatto la dice lunga su quanto gli esiti di uno studio sono presi in considerazione dai nostri politici (non solo italiani).

La situazione è comica perché è come se dovendo prendere un transatlantico per un viaggio, tre passeggeri su 3.000 negoziassero l’orario di partenza. Non tutti si sono accorti che la nave potrebbe chiamarsi “Arca” e il suo capitano “Noé”. La cultura anti-scientifica è purtroppo dominante e noi dobbiamo patirne le conseguenze.

C’è anche una affermazione preoccupante di Al Gore, che, ricordiamo, assieme all’IPCC ha preso il Nobel per la pace per il suo impegno per la salvaguardia del clima, ha affermato che gli scienziati potrebbero aver sottostimato l’effetto serra al punto che i ghiacci continentali dei poli potrebbero sparire nell’arco di 5-7 anni. Ci voleva proprio anche questa notizia per minare la credibilità di chi si è arrovellato a trovare il limite di 350 parti per milione.

Basterà attendere qualche ora per capire se preverrà un orientamento scientifico oppure quello del potere politico-economico.
Per chi conosce entrambi sa già come andrà a finire. Vediamo.

Nel frattempo potete spedire un invito ai nostri rappresentati politici utilizzando questo biglietto di auguri. Fate sentire la vostra voce tramite http://en.cop15.dk/climate+greetings

Gianfranco Padovan, Sara Capuzzo

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