Certificazione energetica

Il nostro è proprio un paese strano.
Prima si fa una legge investendo le istituzioni, le strutture amministrative e tecniche centrali, regionali e locali, e poi …. si disfa tutto senza troppe motivazioni.
 
Cosa è successo?
Nella riunione delle commissioni di Bilancio e Finanza della camera dei deputati del 10 luglio 2008 è stato presentato dal governo un emendamento in cui si prevede l’eliminazione dell’obbligo di attestazione di certificazione energetica nella compravendita e locazione delle residenze.
 
Quello che sta succedendo nel campo immobiliare è una vicenda che abbiamo notato già in altri ambiti. Abbiamo la sensazione che le motivazioni alla base dell’emendamento non siano ufficialmente evidenti. Oppure ufficiosamente lo siano troppo!
 
Si sono innalzate, come era prevedibile, proteste da parte di chi ha investito molto nell’adeguarsi alle direttive comunitarie e conseguente DLgs 192/05: alcune province e regioni, alcuni ordini professionali, alcuni costruttori.
 
Viceversa abbiamo sentito grida di giubilo da parte di chi non fatto alcunché o tarda ad adeguarsi alle norme introdotte: la maggior parte delle imprese di costruzioni, degli studi di progettazione, degli artigiani e notai, degli enti locali.
 
Che si ci sia una correlazione molto stretta tra la crisi del mercato immobiliare e le nuove norme energetiche è facile da intuire. Certo è un qualcosa in più che ha fatto aumentare l'altezza delle onde recessive che ci stanno colpendo.
 
Sono evidenti gli interessi di chi non desidera adeguarsi. Ma sono altresì molto evidenti gli interessi corporativi di chi dovrebbe fare gli attestati di certificazione energetica in modo qualificato ed economicamente accettabile. Questa è stata una delle ennesime occasioni dove più di qualcuno sta “approfittando” senza tener presente gli interessi nazionali e della comunità europea.
 
Prima di chiedere al Governo di ritirare l’emendamento abbiamo due domande da porgli.
 
Se le procedure di rilascio dell'attestazione di certificato energetico sono troppo onerose, complesse e lunghe, non vorrà dire che dovremo pensare a semplificarle e renderle più fruibili agli utilizzatori?
 
Se l’attestato di certificazione energetica ha fatto nascere una corporazione che ormai opera come “un cartello” e come tale impone delle tariffe che sono ritenute esose dalle imprese e dai compratori di residenze, non vorrà dire che bisogna ripensare ad procedure e organizzazioni diverse dalle attuali?
 
Come EnergoClub, anche dopo le esperienze fatte con il Protocollo EnergoClub, possiamo dire che è possibile fare qualcosa di più semplice e più economico senza compromettere gli impegni che abbiamo preso con l’Unione Europea.
 
Sì, dobbiamo ricordarlo, gli obiettivi dell'UE 20-20-20 (risparmio-CO2-Fer) hanno bisogno di un nostro contributo concreto con procedure e organizzazioni efficaci ed efficienti nel perseguire quegli obiettivi.
 
Ne guadagneremo tutti compresi quelli che oggi hanno “spinto” per introdurre quell’emendamento.
Gianfranco Padovan
Presidente EnergoClub
Commenti
Autore Testo
thomas.zanazzo
Scritto : 20-07-2008 18:58 ( Un mese )
Oggetto : Certificazione energetica

Da un lato potrebbe andar "bene" per le nostre tasche, però c'è da dire che la certificazione è importante sia dal punto di vista di sicurezza e di consumi.

 
 
gianfranco.padovan
Scritto : 20-07-2008 22:18 ( Un mese )
Oggetto : C'è in atto una liberalizzazione nei contratti di compravendita e di affitto? A chi Pro?

Thomas hai ragione!

La decisione di togliere l'obbligo di allegare ai contratti di compravendita, e di affitto, l'attestato di certificazione energetica non è fatta a caso.

Essa segue una analoga decisione presa, qualche settimana prima, riguardante la dichiarazione di conformità degli impianti (previsti dall'art. 13 del DM 37/2008).

Anche in quel caso si è fatto e poi disfatto sotto la pressione di interessi non noti ma facilmente intuibili.

Se l'intento è quello di semplificare gli adempimenti per i proprietari di abitazioni e per le imprese forse era opportuno prescrivere tempi di emissione dei regolamenti attuativi stretti ma, forse, era opportuno prevedere delle norme per sanare il pregresso.

Ci sono alcune domande da farsi.
Quanti sono gli immobili invenduti che non sono a norma (elettrica, acustica, energetica)?
Chi sono gli immobiliaristi in Italia?
Il governo con le sue leggi non dovrebbe tutelare il consumatore finale o no?
La presenza della dichiarazione di conformità e dell'attestato di certificazione energetica in un atto pubblico come il contratto di vendita o di affitto, tutela chi? oppure, chi avrebbe degli svantaggi dall'avere un atto impugnabile nel caso di abitazioni, impianti non conformi?

C'è da meditare ... ma anche agire.

G.P.

 
 
davide.bono
Scritto : 22-07-2008 12:12 ( Un mese )
Oggetto : Undefined language key: _NOTITLE for module sysforum in platform cms
riporto dai commenti di ecoblog: http://www.ecoblog.it/post/6435/certificazione-energetica-rimandata-pur-di-vendere-case-a-tutti-i-costi in particolare il n°12: Si chiede di non allegate la certificazione energetica agli atti di compravendita per quegli immobili GIA’ DOTATI di certificazione energetica dove di fatto dovrebbe esistere traccia nei precedenti atti di compravendita. L’emendamento avrebbe abrogato il comma 3 e 4 dell’art. 6 del Dlgs 192/05 cosi come modificato dal Dlgs 311/06 e non il comma 1, 1 bis e 1ter dell’art. 6 dove impone sempre e comunque la certificazione energetica per tutti gli immobili ed in particolare per le singole unità immobiliari a partire dal 1 luglio 2009 nonchè per quelli di nuovi costruzione. Cmq non resta di aspettare la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per vedere se effettimente questo emendamento alla fine è statoi approvato. dovrebbe essere stato votato sulla fiducia ieri, qualcuno ne sa qualcosa?
 
 
gianfranco.padovan
Scritto : 22-07-2008 23:46 ( Un mese )
Oggetto : Quali sono le reazioni degli ordini professionali?

Davide, credo non ci siano molte speranze in un ripensamento. Dovrebbero farlo anche per l'altro emendamento riguardanti gli impianti elettrici. Non ho sentito nessuno gridare come un'aquila per quell'emendamento.

Cosa ne dicono gli ordini professionali coinvolti?

  • ingegneri
  • architetti
  • geometri
  • periti industriali
  • agronomi (già anche loro)
  • dottori forestali (idem)
  • periti agrari (idem)
  • certificatori energetici
  • energy manager
  • ... ?

C'è stata una reazione all'emendamento?

Gianfranco