Cellulari e computers che si autoriparano?

 

telefonini100px.jpgImmaginate materiali autoriparanti in grado di rigenerarsi e tornare alla forma iniziale, dopo aver subito un grave danno. Sembra fantascienza vero? Ma oggi ciò che avrebbe solamente fatto parte delle nostre fantasie, pare potersi trasformare nel breve periodo in realtà.
Tutto è nato con i composti plastici simili ai polimeri, messi a punto per la prima volta nel 2001, resi sensibili alla luce ultravioletta e al calore che permette loro di ridisporre le molecole disseminandole lungo la superficie, andando a coprire i punti sottoposti a perforazioni o a deformazioni apparentemente insanabili. Negli ultimi tempi, poi, è entrata in gioco l’alta tecnologia che sembra arrivata sul punto di realizzare materiali capaci di autoripararsi velocemente e senza il supporto umano, grazie ad una sorta di gel che entra automaticamente in azione, soprattutto in caso di danni gravi e apparentemente insanabili. Gli esperti si stanno concentrando su diverse tipologie come il sistema a capsule di gel riparante o quello vascolare, ancor più complesso, ma più efficace nel caso  grossi traumi. Le applicazioni pratiche sono molteplici, per quanto concerne tali polimeri intelligenti, che possono essere utilizzati all’interno dei telefonini dei televisori, dei personal computers. Inoltre in alcuni esperimenti, ad esempio realizzati dall’Autonomic Materials, una startup guidata dal CEO Joe Giuliani, che produce rivestimenti, vernici in grado di autorigenerasi come le cellule dell’organismo umano, sono stati ricreati dei circuiti elettrici autoriparanti, che riescono a ripristinare le capacità conduttive degli stessi circuiti.
Ovviamente l’impiego massivo di tali prodotti nell’industria tecnologica potrebbe allungare la vita dei prodotti riducendo di conseguenza i rifiuti, in un’ottica di sviluppo sostenibile e di rifiuti zero o quasi, tanto agognata da Paul Connett, evitando costose riparazioni che spesso hanno un costo spropositato e poco conveniente.
 
Fonte: BBC