Oltre 600 km con la batteria CNT che assicura cariche 8 volte maggiori

Il più grande ostacolo alla diffusione dell’auto elettrica è – senza alcun dubbio - la batteria o accumulatore. Ingombri, costi, tempi di ricarica confrontabili con una sosta alla stazione di servizio, quantità di energia accumulata sufficiente per almeno 300-500 km ad una velocità media tale da non essere da ostacolo al traffico normale, numero di ricariche pari alla vita dell’auto, assenza di impatto sull’ambiente, sono i requisiti più importanti che la batteria del futuro deve saper rispondere positivamente.
 
Anno dopo anno la capacità di accumulo nelle nuove batterie si incrementa del 5-10%. E’ di qualche giorno la notizia che una società sud coreana Micro Bubble Technology Inc. (MTBI) ha annunciato l’avvio della commercializzazione in USA, Canada, Messico, di una batteria che impiega le nanotecnologie al carbonio (Carbon Nano Tube o CNT) e un elettrolita modificato rispetto a quello utilizzato nelle batterie al piombo.
 
L’aspetto innovativo da mettere più in evidenza nella batteria proposta da MTBI è la maggiore capacità di accumulo di energia, da 8 volte a più di 2 volte rispetto alle batterie al piombo e litio tradizionali. Ricordiamo che un pacco di batterie per auto ha una capacità di accumulo di circa 15 kWh di energia, attualmente sufficiente per una autonomia di 100 km (60 miglia) al massimo. Il pacco di batterie CNT assicura invece una autonomia di oltre 610 km (380 miglia). Al momento non sono noti i costi di listino anche se si presumono molto inferiori rispetto alle batterie al Litio e Silicio. Il numero di ricariche previste sono almeno 200 (questo dato sembra non sia certo).
 
C’è da osservare che le prestazioni rilevate sull'auto non sono state misurate facendo riferimento alle linee guida dell’EPA. L’autonomia di 610 km è stata rilevata sull’auto 100% elettrica modello Current sostituendo il pacco batterie con quelle CNT. Le seguenti prestazioni della Current originali sono: 4 posti, motore da 45 kW, velocità massima 112-120 km/h, autonomia con batterie a polimeri di litio oppure con Nilar, 88…120 km, mentre con batterie CNT, 610 km.
 
L’interpretazioni delle linee guida EPA, sui consumi e sull’autonomia delle auto ibride ed elettriche, è fonte di una polemica e di forti critiche verso GM e Nissan, le due case che stanno pubblicizzando le proprie vetture ibride in modo scorretto rispetto alle auto ibride storiche (Toyota, Honda). Attenzione, quindi, ai messaggi pubblicitari proveniente dall’America: non sono da prendere in considerazione fino a che l’EPA non avrà chiarito l’applicazione dei protocolli di prova o non li avrà modificati. Tutto mondo è paese. Anche qui in Europa non abbiamo ancora risolto il problema della affidabilità dei consumi chilometrici e dei conseguenti emissioni di CO2 per km; si veda Consumi auto taroccati … .
 
Un altro aspetto innovativo riguarda i tempi di ricarica delle batterie CNT: 5-10 minuti, contro le 4-12 ore delle batterie al piombo. E’ il tempo di una sosta per il rifornimento e per prendersi un caffè o una bibita. Da osservare che tanto più rapida è la carica tanto maggiore è la potenza richiesta alla rete o al sistema di restore della stazione di servizio. I rifornimenti rapidi dalla colonnina comportano potenze adeguate. Nel caso specifico per una carica di 120 kWh in 10 min è necessario disporre di 720 kW nel punto di erogazione. Tempi di ricarica brevi comporteranno extra-costi di tipo logistico e impiantistico nei punti di erogazione energia. Lo evidenziamo per chi volesse muoversi in questa direzione. I sistemi di back-up/restore possono essere i più vari: sistema di accumulo meccanico (volani e gas compressi), chimico (idrogeno), fueel-cell alimentati da bioenergia, ecc.
 
La batteria realizzata dalla MTBI è composta da sottili strati tubolari in cui le pareti sono costituiti da singoli atomi di carbonio. I nano tubi contengono l’elettrolita con formulazione brevettata così come sono brevettati i processi per depositare i catodi e gli anodi alle estremità dei nanotubi.
 
Con questo nuovo tipo di batteria l’industria dell’auto potrebbe essere rivoluzionata. Di sicuro rivoluzionerà i piani di parecchie aziende automobilistiche che hanno investito sulle batterie al litio.
 
E’, fra l’altro, la soluzione che viene auspicata da Obama. Le aziende automobilistiche e i produttori di combustibili sono state “sferzate” a perseguire obiettivi di indipendenza energetica dalle fonti fossili, pena il non ricevimento di finanziamenti e fondi per la ricerca. Ricordiamo che il Ministero dell’Energia (DOE) ha messo a disposizione due miliardi di dollari per lo sviluppo delle batterie presso 144 aziende americane.
 
La Germania, notizia di qualche giorno fa, ha approvato un piano con l’obiettivo di immettere nel mercato, entro il 2020, un milione di auto elettriche (oggi, di auto, ne ha 41 miloni in circolazione).  Per l’attuazione del piano sono stati stanziati 500 milioni di euro, di cui circa 1/3 (170 milioni di euro) sarà destinato alla ricerca sulle batterie. Questo piano – osservano alcuni commentatori politici – è in odore di elezioni (il 27 settembre 2009 si vota) e quindi non è totalmente credibile. Altri osservatori, più positivi, vedono anche altri segnali che vanno in quella direzione: le nuove Trabant, che verranno presentate a Francoforte a settembre, saranno solo elettriche.
 
Non ci sono dubbi sul fatto che chi riuscirà a proporre la “batteria”, e la relativa filiera energeticamente sostenibile, si conquisterà il mercato. Sud Corea, America e Germania stanno correndo.
 
E noi? Ci stiamo muovendo sulle concept-car. Sulle batterie si fa della ricerca di base o pre-competitiva.
Siamo dei “piccoli chimici” o meglio – da “piccoli elettrochimici”, questo è quanto è possibile fare con le risorse a disposizione.
 
Apprezzeremo molto che qualche ricercatore ci aggiornasse sullo stato delle ricerca di base, pre-competitiva e industriale in Italia sulle batterie per uso automobilistico.
 
Ricordiamo ai lettori che EnergoClub ha, da tempo, aperto le sottoscrizioni al Gruppo di Acquisto “Auto Elettriche” e che prevediamo, nei prossimi mesi, di organizzare un workshop sul tema “Auto Elettrica e relativa filiera” dove inviteremo i costruttori, fornitori di filiera, ricercatori, esperti di mobilità sostenibile a presentare lo stato dell'arte in materia. Chi fosse interessato a partecipare all’evento o come espositore o relatore o organizzatore, è pregato di mettersi in contatto con Francesco Pasqualin, coordinatore@energoclub.org o con Sara Capuzzo, comunicazioni@energoclub.org
 
Gianfranco Padovan, Presidente EnergoClub
 
 
News EnergoClub utili per aggiornarsi sul tema “Auto elettrica e mobilità sostenibile”.

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