Ruolo FER nel mercato elettrico, novità in arrivo

Nel luglio del 2015, alcuni Senatori avevano presentato un'interrogazione in cui si chiedeva conto al Governo sull'adeguamento degli attuali meccanismi di funzionamento del mercato elettrico per "consentire alla produzione da fonti energetiche rinnovabili di partecipare alla pari con quella dai combustibili fossili sia al mercato del giorno prima, sia a quello infragiornaliero che ai servizi di dispacciamento" (Atto n. 3-02090).

E questo non solo perchè "la trasformazione delle reti di distribuzione italiane da passive in attive ... rende possibile assorbire in modo non traumatico la veloce penetrazione delle energie da fonti rinnovabili su piccola scala", ma anche perchè tale adeguamento rientra nelle disposizioni previste dall'articolo 11 del Dlgs 102/2014, di recepimento della direttiva europea sull'efficienza energetica (Direttiva 2012/27/Ue).

A tale proposito, i Senatori firmatari dell'interrogazione hanno fatto notare al Governo che l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEGSI) ha dato sì il via a quanto disposto dal decreto, ma solo per quel che riguarda i dettami contenuti nel comma 3 dell'articolo citato e che si riferisce al superamento della progressività delle tariffe rispetto ai consumi.
Niente ancora è stato fatto, invece, riguardo quanto disposto dal comma 1 del medesimo articolo rispetto "alla partecipazione della generazione distribuita, delle fonti rinnovabili, della cogenerazione ad alto rendimento e della domanda al mercato dell'energia e dei servizi".

Il 13 aprile 2016, in risposta all'interrogazione, il Sottosegretario ha dichiarato che "è stato avviato un tavolo di confronto tra il Ministero della sviluppo economico, l'Autorita e Terna con particolare riguardo ai seguenti interventi:

1. la revisione dei criteri e delle condizioni per la definizione, selezione e remunerazione dei servizi di dispacciamento, al fine di consentire una più ampia partecipazione alla fornitura dei predetti servizi da parte della generazione, del consumo e della stoccaggio di energia, secondo criteri di neutralità tecnologica e di garanzia della sicurezza del sistema.

2. la modifica dei prezzi di sbilanciamento, al fine di riflettere il corretto valore dell'energia elettrica in tempo reale sulla rete di trasmissione nazionale e di allocare correttamente i costi derivanti dallo sbilanciamento degli operatori del mercato dei servizi, ivi inclusi i produttori di energia da fonti rinnovabili. Va, infatti, evidenziato che la partecipazione delle fonti rinnovabili e della domanda al mercato dei servizi non puo prescindere da una efficace responsabilizzazione di tali unità alla corretta programmazione".

"Siamo completamente insoddisfatti da questa totale non risposta - ha replicato il Senatore Girotto, uno tra i firmatari dell'interrogazione -. Il quesito era molto semplice, ci troviamo di fronte ad un vero e proprio privilegio delle fonti fossili, che sono abilitate a partecipare al mercato dei servizi elettrici, al contrario delle fonti rinnovabili. Vorrei ricordare a tutti i colleghi che la conseguenza di questa situazione è prettamente economica per tutti i consumatori, dal momento che in Italia il costo del dispacciamento incide per il 9% sul valore di mercato contro il 4% nel Regno Unito e il 5% in Germania, e pertanto ci troviamo a pagare un sovraprezzo del 4-5% rispetto ai diretti concorrenti. L'autorità ha un compito da espletare, ed è in gravissimo ritardo, per cui si saremmo aspettati che il Governo intervenisse in maniera decisa per risolvere questa situazione. Risolverla è a costo zero, viceversa continueremo a far pagare tutti gli italiani una bolletta più pesante."

I prezzi negativi

Approfittiamo per ricordare ai lettori che un'altra novità attende i produttori FER: l'introduzione dei prezzi negativi nel mercato elettrico. Il 15 febbraio scorso, infatti, si è chiusa la consultazione avviata con il DCO 605/2015/R/eel.
Con esso, l'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico ha illustrato i primi orientamenti in merito all'introduzione dei prezzi negativi nel mercato elettrico italiano e propone di sospendere gli incentivi all'energia prodotta da fonti rinnovabili nelle ore di prezzo negativo, consentendo di recuperarli al termine del periodo di incentivazione.
Al punto 71 del documento, infatti, "l’Autorità suggerisce che, nelle medesime ore nelle quali sul mercato dovesse formarsi un prezzo negativo, non sia erogato l’incentivo, consentendone però il recupero al termine del periodo di diritto. Una simile misura dovrebbe essere prevista per tutti gli strumenti incentivanti, non solo per quelli di prossima definizione. Essa consente di tenere conto sia dell’esigenza di non distorcere lo strumento dei prezzi negativi, sia di non vanificare la finalità degli incentivi che, infatti, verrebbero recuperati".

Insomma, molte sono le novità che attendono i produttori di energia da fonte rinnovabile, i quali dovranno "scontrarsi" e confrontarsi sempre di più con il funzionamento del mercato elettrico.

Per approfondimenti:
- Interrogazione - Atto n. 3-02090
- Risposta del sottosegretario Gentile
- Documento per la consultazione 605/2015/R/eel