Investire nel FV oltre il V conto energia

Secondo le stime dell’Energy and Strategy Group del Politecnico di Milano, gli investimenti economici nell’energia solare ed in particolare nel fotovoltaico, sono molto convenienti anche in assenza di incentivi. La parity grid, ovvero il pareggio del  costo tra l’energia fotovoltaica autoprodotta e quella proveniente da fonti convenzionali acquistata in rete è già stato raggiunto al Sud e lo sarà nel 2013 anche al Nord.
Infatti, in assenza di  tariffe incentivanti concesse dallo Stato, per effetto delle condizioni di mercato, ci sarebbe un ritorno per gli investitori del 4%. In particolare,   il rendimento per l’installazione di impianti fotovoltaici è dell’8% nelle regioni del Sud Italia e del 6% al Nord. Mentre considerando gli impianti di taglia di 400 kW di potenza, ipotizzando il 100% di autoconsumo e un costo di 1.300 euro al kW, il rendimento tenderebbe a salire sino al 13% al Sud e all’ 8% al Nord, a testimonianza della convenienza di effettuare investimenti nel comparto fotovoltaico, al di là della presenza di incentivi, troppo legati alle decisioni politiche che in futuro potrebbero diventare sempre più estemporanee.
Ad influire sul  mercato fotovoltaico senza la droga degli incentivi concorrono due fattori fondamentali: da una parte  l’aumento crescente della domanda da parte dei cittadini, che si dimostrano sempre più interessati alle energie rinnovabili e dall’altra il costante calo dei prezzi delle componenti necessarie per realizzare  gli impianti.
Secondo il parere di Davide Chiaroni, dell’Energy&Strategy Group, “il concetto di grid parity nella pratica assume più il significato di una misura di investimento, dal momento che include una vasta gamma di variabili, come l’incostanza della produzione di energia da parte di un impianto fotovoltaico. E i numeri cominciano a essere ragionevoli. E’ anche evidente, inoltre, come, in questo caso, debba cambiare la prospettiva del «progettista»: da impianto dimensionato sullo «spazio a disposizione» a impianto dimensionato sul «profilo di consumo”.

Fonte: Energy and Strategy