Indietro Solare termodinamico in USA per 35.000 MW nel 2020

La questione energetica negli USA viene dibattuta sempre più frequentemente. Consigliamo caldamente i lettori di vedere il film realizzato da Al Gore.
Il livello di consapevolezza del problema energetico è sicuramente alto in una buona parte dell'America; il destino (direbbe qualcuno) e la sfortuna vogliono che questa non sia al governo.

Che qualcuno però spinga con decisione verso il solare termodinamico in America, e verso le energie rinnovabili, non è una novità. Il Dipartimento dell'Energia, equivalente alla somma di una parte di alcuni dei nostri ministeri (attività produttive, ambiente, economia) ha lanciato un programma, con un adeguato sostegno finanziario, per sviluppare le tecnologie di supporto all'uso del solare con concentrazione in larga scala. In particolare saranno promossi e finanziati progetti riguardaqnti l'accumulo termico, ingegnerizzazione degli impianti, la nuova e più moderna concezione dei sistemi.

L'obiettivo di questo programma a medio lungo termine, a cui parteciperanno sia aziende private che organismi pubblici, è di ridurre il costo del kWh prodotto dagli attuali 13-17 centesimi di $/kWh a 7-10 c$/kWh nel 2015 e 5-7 c$/kWh nel 2020.

Il Dipartimento dell'Energia prevede che se fossero rispettati questi obiettivi si potrebbero realizzare nuovi impianti per 16.000/35.000 MW. In questo modo, affermano, si potrebbero ridurre di 36-80 milioni di tonnellate le emissioni di CO2 nell'atmosfera.

La cosa è singolare perchè in America stanno facendo quello che dovremmo fare noi in Italia per rispettare gli obiettivi comunitari: con 35.000 MW di potenza per il 2020 e 80Mt di CO2 in meno si farebbe contento il "sig. Kyoto" e anche il prof. Rubbia che sul solare termodinamico si è giocato credibilità e una buona parte di "fegato".

Departement of Energy

G.Padovan