Benché possa apparire non convenzionale, quest’anno il nostro pensiero per le festività natalizie prende spunto da “Venere e Marte”, l’opera che nel 1815 fu commissionata a Canova dal principe d’Inghilterra Giorgio IV.
La scelta del soggetto, effettuata da Canova stesso, celebra allegoricamente la pace finalmente restituita all'Europa intera, all'indomani del congresso di Vienna. La morbida figura di Venere, la dea dell’amore associata all'armonia e alla pace, placa il compagno Marte, dio della guerra, confortandolo in un caldo abbraccio. Le armi deposte a terra, lo scudo e la spada giacciono ai piedi dei due personaggi, simboleggiano che il tempo della guerra è finalmente passato e la cornucopia, posta proprio lì accanto, ci rassicura del ritorno della prosperità e dell’abbondanza garantiti dalla fine del conflitto bellico.
Quale miglior augurio per il Natale di quest’anno!
Il nostro impegno per i prossimi mesi parte proprio dalla riflessione sulla guerra tra la Russia e l’Ucraina, che ha reso ancora più evidente la dipendenza energetica dell'Europa dal gas russo e le sue conseguenze sulla vita dei cittadini. Per emanciparsi dal potere energetico, e non solo da quello russo, e per contrastare la crisi climatica dobbiamo sempre più ridurre l'utilizzo delle fonti fossili e realizzare la transizione verso le energie rinnovabili, in un processo verso l'efficienza energetica e di sfruttamento delle fonti rinnovabili. La necessità di questa transizione è diventata ormai un’emergenza, e la svolta deve essere rapida.
L'energia è stata nei decenni passati, e ancor più continua a esserlo oggi, uno strumento di potere.
Noi vogliamo che al contempo diventi anche uno dei grandi temi aperti per il futuro: percorriamo insieme la strada dall'auto-produzione e della riduzione dei consumi in modo consapevole.
Lasciamoci dunque avvolgere dall'amorevole abbraccio di Venere come simbolo di benessere, buona sorte, armonia e pace.
Auguri a tutti!
Il Presidente Gianfranco Padovan