Francia: diventa reato l'obsolescenza programmata

In Francia potrebbe diventare reato la pratica dell'obsolescenza programmata. Sarà, infatti, perseguito con due anni di carcere e fino a 300.000 euro di multa chi programmerà già in fase di progettazione l'invecchiamento precoce del proprio prodotto.

Siamo ormai abituati al fatto che stampanti, macchine fotografiche, cellulari dopo solo qualche anno cessino di stampare, fotografare, telefonare. In realtà non è affatto normale. La pratica malsana di stabilire a tavolino la morte anzi tempo dei prodotti risalirebbe agli anni '20 del secolo scorso, quando si sarebbe costituito il primo cartello (il Phoebus Cartel) per controllare la vita utile delle lampadine, e da allora è divenuta consuetudine.

In Francia, nell'ambito del disegno di legge sulla transizione energetica, l'Assemblea nazionale ha approvato un emendamento dei Verdi secondo cui il fenomeno sarebbe considerato "Reato di inganno sulle qualità sostanziali di un prodotto", in particolare "sulla vita del prodotto volutamente accorciata sin dal concepimento" (v. art. L 213-1 Codice del consumo). Laddove si dimostri l'avvenuta truffa scatterebbe la pena detentiva fino a due anni e una sanzione di 300.000 euro.

"I prodotti che usiamo nella vita di tutti i giorni sono spesso programmati dal costruttore per smettere di funzionare dopo un certo numero di utilizzi," dichiarano gli autori dell'emendamento, Alauzet Eric, Denis Baupin e Cécile Duflot, "queste pratiche sono dannose per l'ambiente e pesano sul potere d'acquisto delle famiglie".

Per approfondimenti: Disegno di legge La transizione energetica per la crescita verde