Facciamo sentire la nostra voce: NO al pozzo Pergola 1

Come Associazione finalizzata alla conversione del sistema energetico dalle fossili alle rinnovabili, EnergoClub cogle di buon grado l'invito della Prof.ssa Maria Rita D'Orsogna a bersagliare gli uffici regionali lucani con le proprie osservazioni di contrarietà alla messa in produzione del pozzo Pergola 1, che sarebbe realizzato nel bacino idrografico del Fiume Sele, in provincia di Potenza, in area di massima sismicità. Secondo il professor Franco Ortolani, docente di Geologia all'università Federico II di Napoli, tale pozzo potrebbe arrecare danni incalcolabili all'economia e all'ambiente della Campania.

Inviando le proprie osservazioni si esercita il proprio diritto, ai sensi dell’articolo 20 comma 3 e dell'articolo 24, comma 1,2,3,4 del Decreto Legislativo 152/2006, che consente a ogni cittadino italiano di presentare in forma scritta le proprie osservazioni sui progetti sottoposti a Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) e ai sensi del trattato di Aarhus. 

Per chi ha piacere di approfondire: dorsogna.blogspot.it/2014/01/affondiamo-il-pozzo-pergola.html 

NB: La scadenza per dire il proprio NO alla Regione è il 10 Febbraio.

Riportiamo di seguito i destinatari del messaggio e un testo base scritto dalla Prof.ssa D'Orsogna, che si può mandare tal quale ma è meglio aggiungere considerazioni individuali.

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Mettere data e nome e inviare (possibilmente) tramite posta elettronica certificata (PEC) a

ambiente.territorio@cert.regione.basilicata.it

E mettere in cc i seguenti:

nopozzopergola@gmail.com

salvatore.lambiase@regione.basilicata.it

sindaco.marsiconuovo@rete.basilicata.it

urpambiente@regione.basilicata.it

urppresidenza@regione.basilicata.it

 

Oggetto mail: Osservazioni e parere negativo riguardo la messa in produzione del pozzo Pergola 1 e la posa della relativa condotta di collegamento all’area di innesto 3.

Gentile rappresentante della regione Basilicata,

Gentile Salvatore Lambiase, Gentile Domenico Vita,

Attraverso la presente comunicazione intendo esprimere tutta la mia contrarietà alla messa in produzione del pozzo “Pergola 1” e alla realizzazione dell’associato oleodotto di collegamento, come proposto dall’ENI.

Pergola 1 prevede la realizzazione di un pozzo petrolifero a 200 metri dalla contrada San Vito nel comune di Marsico Nuovo (PZ) e in prossimità di varie sorgenti d’acqua. Oltre al pozzo un oleodotto di circa nove chilometri di lunghezza progettato per snodarsi in zone agricole, naturalistiche, pastorizie e boschive. L’oleodotto attraverserà i monti della Maddalena, I cui fiumi alimentano vari bacini idrici, sarà poco distante dal sito naturalistico “Grotte di Castel di Lepre”, arriverà al centro della valle sottostante il comune di Marsico Nuovo e la dividerà in due passando tra campi coltivati ed una azienda agrituristica. Pergola 1 infine attraverserà il torrente “Verzarulo”, la superstrada della Val D’Agri, il fiume “Agri” e salirà verso i monti dalla parte opposta della valle fino alla zona dove verrà costruita l’area di Innesto 3. La destinazione finale dell’oleodotto e’ il Centro Oli di Viggiano.

Sebbene l’ENI faziosamente affermi che queste attività petrolifere che essa stessa propone avranno impatti nulli/trascurabili/bassi sull’ambiente, il progetto Pergola mostra severe criticità ambientali. L’area è idrogeologicamente instabile, è zona sismica uno (la più pericolosa), è ricchissima di sorgenti. Soprattutto è popolata da residenti contrari ad ulteriori opere di petrolizzazione in Basilicata, regione che è già stata ampiamente sacrificata per gli interessi privati dell’ENI, e dove attacchi ad aria ed acqua sono all’ordine del giorno. In caso non lo ricordiate, quindici anni di attività petrolifera in Basilicata hanno portato all’inquinamento di varie sorgenti idriche e del lago Pertusillo, a continue esalazioni ed “anomalie di funzionamento” al centro oli di Viggiano, ad aumenti dei tassi di tumore e di emigrazione, alla presenza di petrolio nel miele lucano, alle morie di meleti e campi di fagioli, e nel complesso al calo della qualità di vita dei lucani. Forse tutto questo è impatto nullo/trascurabile/basso per chi vive a San Donato Milanese, ma non lo è di certo per chi vive in Basilicata.

I cittadini lucani hanno espresso in maniera chiara e decisa che non desiderano in nessun luogo e per nessuna ragione essere ulteriormente petrolizzati e chiedono il rispetto della volontà popolare.

La presente è da intendersi ai sensi dell’articolo 20 comma 3 e dell'articolo 24, comma 1,2,3,4 del Decreto Legislativo 152/2006, che consente a ogni cittadino italiano di presentare in forma scritta le proprie osservazioni sui progetti sottoposti a Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) e ai sensi del trattato di Aarhus. Quest’ultimo, recepito anche dall’Italia, afferma che le popolazioni hanno il diritto di esprimere la propria opinione su proposte ad alto impatto ambientale e che l’opinione dei cittadini deve essere vincolante. Esortiamo dunque i funzionari lucani a bocciare i progetti dell’ENI e tutti gli altri progetti petroliferi, presenti e a venire, nel rispetto dei cittadini lucani, della volontà popolare e della legislazione vigente.

Cordiali saluti

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