Energia dalle autostrade

Questa proposta è stata fatta da Mr Scott Brusaw in un workshop sul vetro organizzato dal dr. Carlo Pantano, co-direttore di Material Research Institute della Penn State University e in una serie d’incontri presso la Penn State University.

Quanto costerebbe una soluzione di questo tipo se esistesse un materiale trasparente che sostituisse l’asfalto e potesse inglobare le celle fotovoltaiche?
Costerebbe quanto le attuali strade e le attuali centrali termoelettriche afferma Scott Brusaw della Solar Roadways.

Una prima stima fatta dal dr. Nate Lewis del Caltech porta ad affermare che con 1,7% di superficie degli USA, con celle aventi un rendimento del 10%, sarebbe possibile fornire energia all’intera nazione. Il dr. Lewis crede che, utilizzando una vasta area di uno degli stati dell’ovest, questa sia una delle migliori soluzioni per sopperire al bisogno d’energia degli USA. Ma per realizzare con vantaggio questa soluzione bisognerebbe disporre di materiale fotovoltaico del costo delle vernici. Questo se si vuole assicurare lo stesso costo dell’energia prodotta da fonti fossili. In ogni caso quest’energia poi dovrebbe essere trasportata dove serve.

Guarda caso la superficie indicata dal dr. Lewis è, grosso modo, quella coperta dalle autostrade interstatali americane.

Con 4,84 miliardi di pannelli delle dimensioni di 3,7x3,7m (12’x12’) al posto dell’asfalto e del cemento delle autostrade, e relativi parcheggi, dei 48 stati si potrebbe raccogliere 3 volte il fabbisogno energetico USA del 2003 e all'incirca il fabbisogno mondiale di energia.

Un pannello solare verrebbe costare 5.000 $ di materiale. Il costo, già si osserva, sarà destinato a scendere drasticamente con l’avvento delle celle a film sottile.

Le strade potrebbero fornire energia elettrica per le auto che ci viaggiano sopra, senza emettere CO2 e altri contaminati.

Nel futuro potremmo forse vedere strade che sono fatte per produrre energia invece che per spenderne e inquinare.

Il costo per realizzare centrali a carbone per lo stesso ammontare di energia elettrica è stato stimato in 14.000 miliardi di dollari. Mentre il costo sociale del riscaldamento è stato stimato da Stern Review on the Economicc of Climate Change, tra il 5%e il 20%del PIL (GNP).

La strada solare-elettrificata servirebbe da rete di distribuzione di energia elettrica per tutto il paese. Non solo. Il basamento del panello potrebbe veicolare oltre all’energia elettrica anche cavi TV, fibre ottiche, telecomunicazioni, dati, ecc. “from coast to coast” risolvendo parecchi problemi delle aree rurali. Le soluzioni che stanno emergendo dal lavoro di Mr Brusaw dovrebbero assicura una migliore sicurezza per chi viaggia, per la fauna che spesso intralcia il traffico. Verrebbero risolti alcuni problemi legati al ghiaccio e alla neve.

Le tecnologie disponibili per costruire il pannello - afferma Scott Brusaw - sono in parte disponibili e in parte da sviluppare; ad esempio il manto vetroso è un punto da sviluppare. Dovrebbe essere trasparente e antiriflettente, dovrebbe trasmettere la luce emessa da led inglobati all’interno e condurre il calore emesso da elementi scaldanti annegati nella matrice vetrosa per fondere ghiaccio e neve, dovrebbe resistere la fuoco e agli shock termici del sole, dovrebbe essere resistente al sale antighiaccio e antineve utilizzato in condizioni estreme, che sia resistente al fuoco e abbia le stesse caratteristiche di resistenza e flessibilità dell’asfalto e, possibilmente, specifica Mr. Brusaw, abbia una vita utile almeno tre volte quella dell’attuale manto stradale.

Chi desidera approfondire il tema può leggere il link relativo al workshop PSU; si forniscono dati e un resoconto della visita di Mr Bruswa alla PSU. Molto utili sono i commenti del dr. Carlo Pantano che, richiamando alcuni fatti personali, osserva che <<tutti sanno che il successo dipende meno dalla scienza e dall’ingegneria e più dalla politica e dagli investimenti>>.

Ricordando che l’Italia vanta una notevole conoscenza sia di manti stradali e delle tecnologie del vetro, mi piacerebbe che questa breve nota potesse muovere l’interesse dei nostri politici e imprenditori verso una idea che è visionaria ma molto accattivante. Avere meno elettrodotti e una rete autostrade più sicura, più “funzionalmente” utile, che può alimentare gli stessi veicoli elettrici e servire residenze e complessi urbani in modo capillare, riducendo l’impatto sull’ambiente e sulla società , a me piacerebbe molto.

Se poi volessimo mettere l’insieme l’idea di Mr Brusaw e quella di Buckminster Fuller, anche lui fautore di una rete elettrica mondiale alimentata da Fer, sarebbero quanto di meglio si possa pensare per il nostro futuro energetico.

GP


Contatti
Solar Roadways, www.solarroadways.com, Mr. Scott Brusaw, tel. (208) 255-1254, scott@solarroadways.com
Direttore del MRI alla Penn State University, dr. Carlo Pantano, cgp1@psu.edu oppure Himanshu Jain, h.jain@lehigh.edu

Commenti
Autore Testo
matteo.terzariol
Scritto : 20-11-2007 21:50 ( Un mese )
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Ho una curiosità, non sarebbe un pò problematico far circolare le auto sopra i pannelli ? non c'è intendo il rischio che il vetro che li ricopre si deformi per il continuo passaggio di auto alterando la funzionalità dei pannelli ? poi sarà che sono veneto e so quali code si formano al casello di mestre, creare dei pannelli che poi verrebbero coperti da auto (e quindi non funzionerebbero) lo vedo meno utile che mettere pannelli sui tetti di palazzi e capannoni, meno avveniristco e affascinante ma più attuabile e utile anche nel brevisimo periodo