Batterie 20 volte meglio con nanofili di Si

Ormai non sarà distante il momento che il notebook sia in gradi di funzionare per giorni. Noi speriamo che non sia del pari poco distante avere l'auto elettrica con autonomia di centinaia di chilometri con una sola ricarica. Oppure si potrà ridurre i volumi degli accumulatori nei sistemi fotovoltaici remoti o mobili. Sono queste le possibili future applicazioni della scoperta pubblicata su "Nature Nanotechnology" che più di qualcuno ha definito rivoluzionaria.

Il gruppo di ricercatori guidati dal dr. Yi Cui, dell’Università di Stanford, a Palo Alto in California, hanno realizzato batterie al litio con sottili baffi di silicio connessi al polo positivo, che immagazzina fino a dieci volte più energia della versione normale. L’autonomia è passata da due ore a venti ore agendo sul ciclo di vita di alcune parti della batteria impiegando nanofili di silicio.

Per la spiegazione di come funziona in dettaglio la soluzione rimandiamo alla descizione nel'articolo su Nature Nanotechnologies.
Attenzione. Quanto scritto su internet (initaliano) non è il massimo dell'affidabilità.

Secondo le opinioni del dr. Yi Ciu le migliorie potrebbero essere realizzate nei prodotti di serie abbastanza presto visto che la produzione di nanofili di silicio su supporti metallici (acciao inossidabile nel caso specifico) è sufficientemente sviluppata per altri settori. Nel frattempo è in corso il deposito della domanda di brevetto. Il dr. Yi Cui sta cercando dei partner tra i produttori di batterie. 

E' interessante rilevare che l'innovazione è nata dopo 30 anni di attività, molti insuccessi e soprattutto, dal contributo dell'Università di Stanford (Yi Cui, Candace Chan, Halin Peng e Robert A. Huggins, scienza dei materiali e ingegneria), del Lawrence Berkeley National Laboratory (Gao Liu) con l'uso del microscopio elettronico della divisione di Hitachi High Technologies a Pleasanton, California (Kevin McIlwrath e Zhang Xiao Feng). Le sinergie ben governate portano sempre a risultati positivi.

Fonte: Università Stanford