Appalti green per la PA: il tuo Comune come si comporta?

large_fioriera_strada.jpgL’efficientamento energetico degli edifici e delle strutture residenziali pubbliche e private sta diventando un’esigenza sempre maggiore per ridurre i consumi energetici e salvaguardare l’ambiente. Il Green Public Procurement (GPP) appare una soluzione molto rilevante per risolvere tale problematica e consta nell’applicazione di criteri di carattere ambientale per le scelte di acquisto della Pubblica amministrazione, che ha il dovere di optare per quei prodotti o servizi che abbiano un effetto minore o ridotto sulla salute dei cittadini e siano rispettosi dell’ambiente, anche in un’ottica di razionalizzazione della spesa pubblica. Sostanzialmente la pratica degli Appalti verdi, oggetto di una approfondita analisi sulla rivista Quale Energia, prevede l’inserimento, all’interno dei bandi pubblici, di criteri di qualificazione ambientale che, da un lato contribuiscano a ridurre l’impatto ambientale e dall’altro costituiscano un trend positivo per il mercato in chiave ecosostenibile.

A tal riguardo, l’Italia con il Decreto interministeriale dell’11 aprile 2008, il “Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione”, ha tracciato la via, sotto la spinta dell’Unione Europea verso il GPP, sostenendo la diffusione degli Acquisti verdi della Pubblica amministrazione, fornendo tutte le indicazioni tecniche necessarie e omogenee a tutti i soggetti che abbiano intenzione di attuare il Green Public Procurement, disponendo di criteri chiari e facilmente applicabili nei diversi contesti.

Sono principalmente tre i punti sui quali il GPP ha la necessità di incidere maggiormente e riguardano ovviamente la riduzione delle emissioni di CO2, attraverso l’aumento dell’incidenza delle rinnovabili e incrementando l’efficienza energetica, la diminuzione della mole di rifiuti da smaltire, puntando verso acquisti di prodotti e servizi con un ciclo di durata di vita maggiore, riutilizzabili, riciclati o con volumi ridotti di imballaggio e la diminuzione dell’utilizzo di sostanze pericolose per la salute

Fonte: Ministero dell’Ambiente