23 progetti innovativi per un’Europa sempre più verde

L’Europa negli ultimi anni sta dimostrando di credere concretamente allo sviluppo ecosostenibile del vecchio continente, come testimoniato dai finanziamenti destinati a 23 progetti innovativi da realizzare in 16 diversi Stati membri per un totale di 1,2 miliardi euro.

Nel dettaglio i progetti riguardano soprattutto settori che rivestono un ruolo strategico fondamentale per la diffusione delle fonti energetiche alternative, come l’energia solare a concentrazione e la geotermica, la bioenergia, l’energia eolica, le smart grids e l’energia sprigionata dagli oceani.

La maggioranza dei finanziamenti (il 50%) sono contenuti nel progetto NER300 (Ner - New Entrants Reserve), che ha l’obiettivo di contribuire al raggiungimento del tanto agognato 20% di energia prodotta da fonte rinnovabile, entro il 2020. Complessivamente tali progetti, secondo le stime, incrementeranno la produzione annua di energia da fonte rinnovabile in Europa di 10 TWh, pari al consumo energetico determinato dall’utilizzo di carburante da parte di più di un milione di automobili.

Tra i progetti innovativi finanziati si segnalano “France Wind VertiMED”, che comprende l’installazione di un galleggiante in mare aperto, a 50 km da Marsiglia, capace di produrre 26 MW di energia dal vento e “Poland Bioenergy CEG Plant Goswinowice", finalizzato alla raccolta di residui agricoli come la paglia di grano e del mais, che fungeranno da base per la produzione di 60m litri/anno di bioetanolo di seconda generazione.

L’Italia è invece presente con un solo programma “Best”, che riceverà un cofinanziamento di 28,4 milioni di euro e prevede la costruzione di un impianto dimostrativo di biocarburanti di seconda generazione a Crescentino, in provincia di Torino.

Con il programma NER300 l’Unione europea mira soprattutto a sviluppare tecnologie sicure dal punto di vista ambientale per la cattura e lo stoccaggio dell´anidride carbonica (CCS) e di fonti di energia rinnovabili innovative (FER) su scala commerciale nei Paesi membri.

Inoltre, dato da non porre in secondo piano, sono migliaia i posti di lavoro, che potranno essere generati dalla creazione dei progetti approvati e che si tradurranno nell’inserimento di lavoratori a tempo pieno sia nella fase di start up che poi di sviluppo e verifica del corretto funzionamento degli impianti. I progetti, infine, saranno cofinanziati con le entrate ottenute dalla vendita di 200 milioni di quote di emissione tratte dalla riserva per i nuovi entranti del sistema UE di scambio delle quote di emissione.

 

Fonte: Unione Europea