Se il cellulare è da buttare

Ogni anno in Europa finiscono in discarica circa 160 milioni di telefonini, anche grazie ad un turnover tecnologico che le statistiche disegnano col cambio pro capite di un cellulare l’anno e in una percentuale di riciclo inferiore all’1%.

Da questi dati è partita la campagna di sensibilizzazione sul tema del riciclaggio dei telefonini avviata da Device Renewal Forum, neonata associazione di industrie nata con lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica e i produttori sul tema del riciclo dei dispositivi di telefonia mobile. Perché se le parti più preziose degli apparecchi - la videocamera, il display e la batteria - venissero riutilizzate per produrre nuovi cellulari, il costo dell’apparecchio potrebbe essere abbattuto el 50%

Presentato il 28 febbraio a Barcellona, il Device Renewal Forum ha stimato che se solo in Europa si arrivasse ad un tasso di riciclo del 95% si potrebbero risparmiare 1,5 miliardi di euro in materiali e 120 milioni in energia. Invece i cellulari in disuso vengono lasciati per lo più in cassetti e scatole domestiche e dimenticati nel tempo, anche perché i proprietari dello stesso non sono informati sulla possibilità concreta di poterlo riciclare.

La colpa del mancato riciclo non è solo delle aziende: "Poche persone riportano indietro il cellulare, a meno che non sia rotto”,  ha spiegato Bertrand Villie, dirigente di Sony Mobile France alla presentazione del Forum. Il quale ha anche evidenziato che “abbiamo provato con degli incentivi, ma con poco successo".

Uno degli obiettivi che il Forum si è dato a breve  è quello di aumentare il tasso di ripristino dei cellulari per poterli riutilizzare nei paesi in via di sviluppo: "Il miglior riciclo è il riutilizzo - spiega David Edmondson, chief executive di eRecyclingCorps, uno dei fondatori - dispositivi che normalmente sarebbero fuori della portata di molte persone possono avere una seconda possibilità nei mercati emergenti".

Intanto, però, il tema dello smaltimento dei cellulari in disuso è molto sentito anche in Germania, dove è stato stimato che sono ben 83 milioni i cellulari dimenticati nei cassetti, e dove i Verdi propongono incentivare la restituzione dei telefonini e smartphone in disuso introducendo una cauzione al momento del loro acquisto: 10 euro che verrebbero restituiti al momento della riconsegna dell’apparecchio usato. L’idea ha già incassato il favore di gran parte del pubblico, anche se alcuni rivenditori si sono detti contrari a causa delle difficoltà burocratiche che l’iniziativa potrebbe introdurre, e se il progetto trovasse una concreta risposta positiva nelle istituzioni, l’ipotesi potrebbe essere estesa anche a computer, tablet e videogiochi.

E in Italia? Va anzitutto ricordato che, trattandosi di rifiuti elettronici, i cellulari vanno smaltiti nelle isole ecologiche e negli appositi centri RAEE presenti nei vari comuni. Ma anche che i telefonini rientrano a pieno titolo nel cosiddetto decreto "uno contro uno" per cui all'acquisto di un nuovo apparecchio, il negoziante deve farsi carico, gratuitamente, dell’eventuale smaltimento di un vecchio dispositivo. 

Senza dimenticare iniziative di carattere privato, come la raccolta dei cellulari effettuata dal MAGIS (Movimento ed Azione dei Gesuiti in Italia per lo Sviluppo), che ha allestito 450 punti di raccolta in tutto il paese per smaltire o riciclare i telefonini in disuso a scopo umanitario.

 

FONTI:
Device Renewal Forum - http://devicerenewalforum.org/
Ansa – http://www.ansa.it/web/notizie/canali/energiaeambiente/
Magis - http://www.magisitalia.org/campagnacellulari.php