Impronta elettrica solare del FV

E' noto che a parità celle fotovoltaiche e insolazione, l'efficienza di un sistema fotovoltaico è fortemente condizionata dalla configurazione delle stringhe o array. A parità di energia prodotta i grandi sistemi dotati di tracking richiedono più spazio rispetto a quelli con moduli piani. Questo perchè le stringhe hanno bisogno di ruotare e anche per esigenze di manutenzione.

Due ricercatori del Nrel (Ente di ricerca equiparabile all'Enea), Paul Denholm e Robert Margolis, hanno studiato e valutato lo spazio necessario, per ogni stato, per coprire il fabbisogno elettrico totale annuo. L'area media necessaria, che i due ricercatori hanno battezzato "l'impronta elettrica solare", è a pari a 181 m² di superficie. Tale valore include la disponibilità di lungo termine (stagionalità), accumulo, mix di sistemi con inseguimento o moduli piani.

Il termine "l'impronta elettrica solare", ne siamo sicuri, farà storcere la bocca a chi si occupa di "impronta ecologica". Ad ogni modo il termine dà una idea di quanto spazio è necessario se tutta l'energia elettrica dovesse provenire dal fotovoltaico.

Con le dovute cautele, sapendo che in Italia il consumo medio elettrico è circa 3 volte più basso di quello americano, potremmo dire che lo spazio necessario per il fabbisogno medio di un italiano è di circa 60 m².

Evidenziamo che chi pensasse al solo tetto dove posizionare i moduli fotovoltaici farebbe un grossolano errore. I moduli possono essere installati anche sulle pareti verticali, nei frangisole, nei poggioli. Tra poco sarà possibile disporre anche di vetri trasparenti con effetto FV.

Non solo. E' noto che il nostro consumo elettrico è gonfiato da un parco elettrodomestici poco efficienti, idem con i motori elettrici per applicazioni industriali. Tutte le nostre filiere energetiche sono da rendere più corte, più efficienti e meno impattanti sull'ambiente.  Le politiche incentivanti la sostituzione dei frigoriferi dovrà, gioco forza, interessare altri elettrodomestici energivori come le lavatrici, le lavastoviglie, forni, aspirapolveri, ecc.  I produttori di tali elettrodomestici hanno enormi opportunità per affermarsi con prodotti eco-progettati in accordo alla direttive comunitarie.

Ciò porterebbe a diminuire utlteriormente l'impronta elettrica solare.  A parita di utenze c'è chi stima una riduzione del 30-50% del consumo elettrico e questo favorirebbe ancora di più la conversione del solare in elettricità o anche termo-elettricità come con i microgeneratori solari. Ma questo è un altro discorso che troverete in una prossima news.

Fonti: Nrel  Fotovoltaico Risparmio

G.P.