FER come opportunità. Obama dice sì.

Molte sono le aspettative che il nuovo presidente degli Stati Uniti sta creando nel mondo.
Come EnergoClub non possiamo nascondere che le nostre aspettative sono alte.
Stiamo attendendento dal mondo politico ed economico azioni concrete, rilevanti, tempestive che ci portino in un futuro in cui l'energia sia prodotta solo tramite fonti rinnovabili. Si ricorda che EnergoClub ha una "Road Map" (in home page) che prevede la riconversione del sistema energetico nazionale dalle fonti fossili alle FER per il 2040.
 
La implementazione delle azioni pianificate da Barak Obama e dal suo Vice Biden, nel loro Piano Energetico, sono ora in fase di avvio.
Nei giorni scorsi i giornali ne hanno commentato la portata e gli elementi innovativi. Anche nei Blog ci sono stati interventi e commenti positivi soprattutto per mettere in contro-luce le recenti posizioni italiane su Kyoto.
 
Vediamo i punti essenziali del Piano Energetico che Obama e Biden stanno attivando:
 
Ridurre i debiti delle famiglie americane
  1. Decreto per sussidi a breve termine di 1.000 $ (circa 776 €) per aiutare le famiglie americane indebitate per l’acquisto di energia. I fondi verranno costituiti dal prelievo fiscale sui profitti delle compagnie distributrici di energia.
  2. Spezzare la speculazione sull’energia
  3. Rendere disponibile petrolio dalle riserve strategiche per tagliare i prezzi
Eliminare le importazioni dal medio oriente e dal Venezuela entro 10 anni.
  1. Incrementare gli standard economici energetici. Prevede 4 G$ per i costruttori di auto amercane per adeguarli ai nuovi standard.
  2. Far acquistare 1.000.000 di auto ibride per il 2015. Si sosterranno le aziende che costruiranno auto che avranno percorrenze maggiori di 150 miglia/gal ( circa 63 km/litro).
  3. Creazione di un credito di imposta di 7.000 $ ( 5.432 €) per l’acquisto di ogni auto che impiega tecnologie avanzate
  4. Stabilire uno standard di contenuto di carbonio più basso del 10% nei combustibili. Si prevede 20 Ggal (corrispondenti a circa 70 Mtep) di "biocombustibile di seconda generazione o avanzato") per il 2030.
  5. Adottare l’approccio “usalo o perdilo” r per le concessioni di estrazioni di petrolio e Gas. I produttori di petrolio e gas saranno sollecitati a sfruttare i 68 million acri di terreno (pari a circa 243.00 km²) di cui più di  40 million sono offshore (pari a 194.000 km²).
  6. Promuovere la produzione interna (responsabile) di combustibili e gas. Si vuoel rimuovere gli ostacoli per sfruttare i giacimenti scisti bituminose delle aree di Bakken, Barnett e il giacimento del National Petroleum Reserve in Alaska
 Creazione di milioni di posti di lavori "verdi"
  1. Fare in modo che il 10% dell’energia elettrica provenga da fonti rinnovabili entro il 2012 e per il 25% per il 2025
  2. Sfruttare la fonte energetica più economica, pulita e veloce – l’efficienza energetica. L’obiettivo è di ridurre la domanda di elettricità del 15% per il 2020.
  3. Ristrutturare un milione di case annualmente per i prossimi dieci anni. L’azione riguarderà le case delle famiglie a basso reddito e tenderà a ridurre il costo della bolletta energetica.
  4. Sviluppare la tecnologia pulita per l’uso del carbone, cattura e sequestro delle emissioni.
  5. Rendere prioritaria la costruzione di un gasdotto dall’Alaska soprattutto per creare migliaia di nuovi posti di lavoro.
Riduzione delle emissioni di gas serra dell’80% entro il 2050
  1. Implementazione di una economia che riduca le emissioni di gas serra dell’80% per il 2050.
  2. Fare dell’America il leader mondiale sul cambiamento climatico, partecipando all’U.N. Framework Convention on Climate Change (UNFCC) e creando un Global Energy Forum dei maggiori emittitori-inquinatori del mondo.

Sull'ultimo punto possiamo osservare che l'America è leader come maggior inquinatore e detrattore del protocollo di Kyoto. La politica adottata da Bush ha portato l'America ad arroccarsi in una posizione insostenibile e molto pericolosa per la salute del pianeta.

Ora sarà interessante vedere come l'America recupererà credibilità per diventare il più importante bonificatore del pianeta. Non è da poco vedere il colosso americano fare una inversione ad U sul tema delle emissioni dei gas serra. Non si parla di nucleare, e non è un caso o una dimenticanza!

Saranno poi fatti a parlare. Parlerà in particolare Gaia.

 
Gianfranco Padovan
Commenti
Autore Testo
gianfranco.padovan
Scritto : 08-12-2008 16:33 ( Un mese )
Oggetto : E' possibile fare 63 km con un litro?

Chi ha letto il programma di Obama troverà indicato il valore in miglia per gallone che tradotto in unità metriche porta a 63 km/litro. Qualcuno dirà che è un valore assurdo, irragiungibile, poco credibile. Possibile che abbiam detto così?

Obama non ha scabagliato. Tra i suoi consiglieri ci sono dei buoni esperti di auto-trazione che sanno che in un auto attuale l'efficienza è inferiore del 10%.

Ma poi ci sono gli esempi, i buoni esempi delle tecnologie ibride non solo giapponesi ma anche americane. Leggetivi cosa si faceva nel 1998 http://www.autointell.net/nao_companies/daimlerchrysler/dodge/dodge-esx3-01.htm

Forse arrivare a 63 km/litro non è poi così "impossibile" come sembrava in un primo momento.

Noi europei cosa stiamo facendo al riguardo oltre a far barriera o procastinare il limite di 130 gCO2/km?

Cari azionisti Fiat, BMW, Renault, Mercedes, ecc. fate in modo di nominare amministratori delegati che s'impegnino realmente per raggiungere obiettivi migliori di 63 km/litro, solo così potranno salvare i loro investimenti. Fatelo presto, prestissimo!

Gianfranco Padovan, Presidente Energoclub