Detrazione fiscale del 55% salva

Dietrofront del governo alla Camera dei Deputati del Decreto Legge 185/2008 sull’art. 29.
 
Ci sono però delle novità.
 
- la procedura del silenzio-rifiuto da attuarsi tramite l’Agenzia delle Entrate, che il DL aveva imposto anche per le spese del 2008, è stata trasformata in una “comunicazione”, e riguarderà solo le spese del 2009 e 2010. Chi desidera accedere al 55% per le spese sostenute nel 2009 e 2010, dovrà inviare una specifica comunicazione all’Agenzia delle Entrate, nei termini e secondo le modalità previsti con provvedimento che l'Agenzia delle Entrate emanerà entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto anticrisi. Con altra probabilità la comunicazione dovrà essere effettuata esclusivamente per via telematica e saranno stabiliti i termini e le modalità di comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati inviati all’ENEA, ai sensi del DM 19 febbraio 2007. Con altra probabilità tale DM verrà modificato per semplificare le procedure a carico dei contribuenti.
 
- le spese del 2009 e 2010 potranno essere “spalmate” nelle detrazioni fiscali in cinque anni (in cinque quote uguali), mentre per quelle del 2008 resta la possibilità di decidere da tre a dieci anni.
 
Evidenziamo che (ai sensi del DL 185/2008, precedente) a partire dal 15 gennaio 2009 i contribuenti interessati alla detrazione del 55% avrebbero dovuto inviare via internet l’istanza all’Agenzia delle Entrate, attraverso un modulo che la stessa Agenzia avrebbe dovuto pubblicare entro il 29 dicembre scorso. A seguito delle modifiche normative annunciate dal Governo in questi ultimi giorni, tale modulo non è mai stato pubblicato.
 
Il DL 185/2008 passa ora all’esame del Senato. La sua discussione inizierà il 26 gennaio.
E’ prevista l’approvazione definitiva in Legge entro il 28 gennaio 2008, data di scadenza del Decreto Legge.
 
Evidenziamo, per chi non ha seguito la news precedente, che sarebbe opportuno rimediare ad alcune distorsioni che stanno rendendo gli incentivi poco efficaci dal punto di vista degli obiettivi di risparmio energetico (sempre che i dati comunicati dall'Enea siano attendibili). Una valutazione fatta sui dati del 2007 evidenzia che il Costo dell'Energia Risparmiata (CER) è 10 volte quello che dovrebbe essere. Gli incentivi andrebbero "filtrati" da criteri che tengono conto del CER altrimenti i quasi 800 milioni di euro di detrazione fiscale annua andranno a finanziare le ristrutturazioni prevalentemente non energetiche.
 
Affermare che il CER è 10 volte maggiore del previsto equivale a dire che si sarebbe potuto:
- risparmiare fino a 8.000 GWh, invece di risparmiare di solo 800 GWh di energia in un anno; 
- ridurre 10 volte meno la CO2 emessa;
- ridurre le importazioni di petrolio e gas di 0,84 Mtep/anno in modo strutturale.
 
Lo stato, con qualche comma in più, potrebbe rendere più "efficace", "ambientalmente" ed "economicamente" accettabile quanto si sta facendo negli edifici esistenti.
 
Auspichiamo come EnergoClub che gli incentivi siano mantenuti ben oltre il 2010 introducendo criteri che si rifanno alla gestione del "buon padre di famiglia", aiutati in questo, dall'uso del CER, e altri agevoli indicatori energetici, per misurare l'efficacia e la sostenibilità degli interventi.
 
 
ing. Gianfranco Padovan, Presidente EnergoClub