Centrale di Civitavecchia e ... dintorni

Già, chi pagherà le sanzioni per il mancato rispetto degli obiettivi di Kyoto nel 2012 e nel 2020? Non ci sono dubbi. Basta continuare a fare (o riconvertire) centrali a carbone oppure ad impiegare residui della raffinazione del petrolio. o ad utilizzare pervicacemente il metano fossile, e il risultato è certo, sicuro al 100%. La CO2 equivalente immessa nell'ambiente non potrà che salire ben oltre ai livelli attuali che, fra l'altro, sono molto superiori ai valori di riferimento che i vari governi si sono impegnati a rispettare.
 
Il problema si è evidenziato in questi giorni in coincidenza dell’inaugurazione della centrale a carbone di Civitavecchia.
Senza perderci in commenti e discorsi articolati vi presentiamo serie di "mattoncini" con i quali potete imbastire un discorso "documentato".
  1. Tra tutte le fonti primarie di energia il carbone è quella con il più alta emissione di CO2 equivalente (circa il doppio rispetto al metano) e, quindi, è la prima fonte energetica che andrebbe “cassata” se si vuole preservare l’equilibrio climatico della Terra.
  2. Ad oggi in Italia ci sono 12 centrali italiane a carbone che producono il 14% dell´energia elettrica italiana con il 30% delle emissioni di CO2 dell´intero settore elettrico nazionale.
  3. Attualmente l´Enel emette oltre 52 Mt di CO2 all’anno.
  4. Nel 2005 la CO2 emessa dalle centrali a carbone dell’Enel era 41,6 milioni di tonnellate; nel 2007, nonostante i limiti imposti dalla direttiva europea sull´Emission trading (Ets), ha raggiunto i 42,5 milioni di tonnellate.
  5. La sola centrale di Civitavecchia emette 10 Mt di CO2.
  6. La prossima centrale da riconvertire è quella di Porto Tolle.
  7. L’Enel ha come obiettivo operativo l’uso del carbone per il 50% della propria produzione elettrica.
  8. Per il 2012 l’Italia ha sottoscritto un obiettivo di riduzione di CO2 di 100 Mt CO2.
  9. Il mancato rispetto degli obiettivi di Kyoto per il 2012 comporterà delle sanzioni per l’Italia.
  10. Dal 1992, lo stato preleva (tariffa A3) dalle bollette elettriche  una quota pari al 13%, che va ad alimentare il fondo CIP6. Su 500 € di bolletta media annua di una famiglia circa 65 € sono destinati al CIP6.
  11. L’ammontare del fondo CIP6 annuo è di circa 5 G€/anno.
  12. Questa è la distribuzione annua del CIP 6: Gruppo Saras (Moratti), 10,8%; Gruppo Erg (Garrone) 10,2%; Edison (Falck), 4,2%; Acea-Electrabel, 6,3%; l'Enipower, 4,3%; ApiEnergia (Brachetti-Peretti), 3,4%; Elettra (Lucchini), 3%; Sorgenia-Gruppo Cir (De Benedetti/Merloni); Asm di Brescia, Amga di Genova e Torino, Hera (Tomasi da Vignano); Enel, più un pugno di piccoli e piccolissimi produttori privati di energia eolica, mini-idro o FV.
  13. Attualmente l’82% dei fondi CIP6, destinate in origine alle fonti rinnovabili, sono serviti ad incentivare impianti che impiegano fonti fossili.
  14. Nel 2007 il solare fotovoltaico ha ricevuto incentivi in “conto energia” per 26 M€.
  15. Sempre nel 2007 le fonti assimilate alle rinnovabili (incenerimento riifiuti, impianti che recuperano i cascami di raffineria, ecc) hanno ricevuto 3,7 G€ attraverso il CIP6.
  16. Nel 2007, attraverso il CIP6, lo Stato ha incentivato la produzione di oltre +15 Mt di CO2.
  17. L’utilizzo del Fondo CIP6 sta perpetuando una produzione di energia elettrica che va in direzione opposta a quella che dovrebbe essere necessario seguire per rispettare gli obiettivi del protocollo di Kyoto per il 2012. Meno ancora saranno rispettati gli obiettivi che sottoscritti dalla UE del -20% di CO2 rispetto al 1990.
Conclusioni
Stiamo investendo soldi ed "energie" nella direzione sbagliata.
La direzione giusta è quella che porta alla diminuzione "drastica" delle emissioni di CO2 equivalenti anche se questo comporterà un costo per kWh maggiore che ci eviterebbero sanzioni e costi esterni rilevanti (patologie, inquinamento sul modello "cinese", decadimento qualità prodotti agricoli, ecc.).
Le sanzioni dell’UE per il mancato rispetto degli obiettivi sono già là che ci aspettano.
Vogliamo scommettere che chi le pagherà è il solito “pantalone”?

Gianfranco Padovan
Commenti
Autore Testo
gianfranco.padovan
Scritto : 03-08-2008 18:53 ( Un mese )
Oggetto : Il prezzo di acquisto del carbone segue quello del petrolio
Leggo dall'ultimo reporto dell'Enea 2008 a pag. 14.
<<Come è noto l’andamento dei prezzi delle altre fonti energetiche fossili ha mostrato una certa sincronia con quello del petrolio. Dato che il gas ed il carbone competono sia sul mercato della generazione elettrica che nell’industria, il prezzo del carbone segue generalmente quello del gas anche se con qualche ritardo. Nell’Unione Europea, tuttavia, da quando in quei due mercati è stato introdotto l’European Emission Trading Scheme, la domanda ed il prezzo del carbone reagiscono anche al prezzo delle quote di emissione.>>
Se poi andiamo a vedere il grafico 10 e si valutano gli indici dei prezzi di acquisto del petrolio e del carbone negli ultimi 10 anni si scopre che il carbone ha avuto un aumento molto simile a quello del petrolio.
Petrolio (indice base nel 2005 pari a 100)
indice nel 2000 = 50
indice nel 2008 = 180
Carbone
indice nel 2000 = 50
indice nel 2008 = 190
Chi ha pensato di rendere il kWh più competitivo con il ricorso al carbone deve "mangiarsi le mani". Sanzioni e alto costo del kWh elettrico: è proprio il massimo!.
Complimenti.
Gianfranco Padovan
 
 
gianfranco.padovan
Scritto : 04-09-2008 00:58 ( Un mese )
Oggetto : Penali per emissioni CO2 - costi esterni (da Report 16mar08)

Cari internauti vi consiglio vivamente di vedervi con calma la puntata di ... REPORT: "L'ALTRO MODELLO" di Michele Buono, Piero Riccardi da www.report.rai.it

Puntata in onda Domenica 16 marzo ore 21.30 Rai 3

...

MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Miniera e discarica. Dalla miniera che si sta esaurendo prendiamo sempre più energia, nella discarica che trabocca buttiamo sempre più Co2, l’anidride carbonica, quella che in eccesso fa aumentare l’effetto serra.

MICHELE BUONO
Parlando di anidride carbonica dovremmo rispettare gli obiettivi di Kyoto, come vanno le cose?

ROBERTO CARACCIOLO - AGENZIA PROTEZIONE AMBIENTE TERRITORIO
Le cose non vanno bene. Oggi l’ultimo dato che noi abbiamo dato nell’inventario nazionale dell’emissione di gas serra, ci dice che noi ci troviamo ad una percentuale del 12.1% superiore all’emissione del ‘90.
L’obiettivo che noi dovremmo conseguire entro il 2010 è quello di emissioni che invece decrementano di 6.5% rispetto al ‘90. Quindi ci troviamo quasi del 20% al disopra dell’obiettivo. Nell’ultima comunicazione, che il nostro paese ha dovuto fare nell’ambito della convenzione sul protocollo di Kyoto, abbiamo dovuto presentare dei dati che noi molto probabilmente non
riusciremo a rispettare quel obiettivo.

MICHELE BUONO FUORI CAMPO
Che vuol dire acquistare crediti di emissione di Co2 sul mercato internazionale tra gli 8 e i 12 miliardi di euro, oltre a pagare una penale più o meno simile a Bruxelles per non aver rispettato gli impegni comunitari.
Cifre che pesano sul bilancio dello Stato cioè sulle nostre tasche. Altro rifiuto di sistema: la produzione di polveri sottili, il Pm10, quelle che ci fanno ammalare e che provocano più di 39.000 morti l’anno, solo in Italia, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

ROBERTO BERTOLLINI - ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ
In sostanza si vede che la maggiore concentrazione del particolato molto fine quindi che è penetrato nella circolazione, quindi nel sangue ed è andato in tutti i distretti si manifesta ovviamente particolarmente nel polmone ma lo vediamo anche nella zona della vescica, lo vediamo nella tiroide, scatenando appunto effetti potenzialmente cancerogeni, effetti
infiammatori.

...

Ho stralciato questi passi solo per dare una idea dei costi per le penali che "NOI" andremo a pagare: 8-12 G€ per i certificati bianchi che saremo costretti a pagare + 8-12 G€ per le penali per non aver rispettato gli obiettivi di Kyoto. Certo sono distribuiti da qui al 2012 e quindi 4-6 G€ all'anno in più da pagare.

Cosa sono rispetto ai 39.000 morti all'anno per polveri sottili. Avete letto bene: 39.000 morti per patologie collegate al particolato.

Sì non ci sono dubbi siamo in mano a degli incoscienti che pensano di non avere altre soluzioni per le mani se non quelle che si trovano in forma concentrata e a basso costo. Siamo in mano ai tecnologi che per produrre acqua calda a 40°C generano fumi e polveri a temperature sempre più alte perchè lo dice il primo principio della termodinamica.

Facciamo presto qualcosa!!

Gianfranco Padovan